Pensiero del giorno 18 giugno 2024

 

MARTEDI’ 18 GIUGNO  XI Settimana del tempo Ordinario
PREGHIERA DEL MATTINO

Scorre la vita e i nostri giorni volgono alla fine. Fin che c’è dato tempo leviamoci a dar lode a Cristo Signore. Teniamo accese le lampade perché il Giudice dell’universo sta per giudicare tutte le genti. Amen.

IL VANGELO DI OGGI

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”.

UNA RIFLESSIONE PER TE

Gesù dichiara fallita la nostra divisione delle persone in amici e nemici; per chi ama, come Cristo, non ci sono che fratelli, tutti figli dello stesso Padre. Così riassume Cristo la nuova giustizia del Regno, altrimenti “cosa fate di più, se amate soltanto quelli che vi amano?”. Il brano del Vangelo termina con un altissimo richiamo: “Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”. C’è una logica profonda in questo ammonimento: se Dio è nostro Padre converrà che gli assomigliamo. Il problema non è, se sia possibile o impossibile, poiché Dio stesso ci garantisce il suo aiuto. Il problema è, se noi accettiamo realmente il superamento del nostro io, perché il nostro orgoglio non ci fa amare purtroppo coloro che non ci amano. Gesù non ci comanda quello che non possiamo fare. Però ci propone il suo esempio. Morì perdonando i suoi nemici e pregando il Padre per loro.

UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!

Carissima amica ed amico, buongiorno. Quello che Gesù ci comanda non è tanto l’amore affettivo, piuttosto quello effettivo, cioè fare del bene al nemico, pregare per lui, rispettarlo sempre come persona; anche lui è figlio di Dio. Così, pure noi, saremo figli di quel Dio “che fa sorgere il sole sopra i malvagi e sopra i buoni”. Questa mattina ti invito a considerare le manifestazioni dell’amore del Padre nella tua vita, a cominciare dalla generosità del suo perdono. Confronterai quindi il tuo agire con il suo, evocando situazioni concrete. Ti chiederai: come posso “far sorgere il sole” su questa situazione, con questa persona? Nella preghiera invoca il Signore dicendo: “Padre buono, “essere perfetto” come te è impossibile alla mia debolezza. Resterà sempre una meta più in là di quello che io posso realizzare, pur con tutta la buona volontà. Eppure tu me lo chiedi, così come un giorno chiedesti a Maria di diventare madre del tuo Figlio. Lei si fidò e ti disse sì. E tu la inondasti el tuo Spirito. Sulla scia del suo abbandono, anch’io ti dico “sì” e mi consegno all’azione dello Spirito Santo. Amen”.

BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.