Pensiero del giorno 19 giugno 2024

 

 

Guardatevi dal fare le vostre opere buone davanti agli uomini per essere veduti da loro, altrimenti non avrete la ricompensa dal Padre vostro che è nei cieli.

Matteo 6,1-6

Quando l’elemosina è ipocrisia e orgoglio

Il nostro Redentore, volendoci persuadere praticamente, con qualche esempio, a cercare Dio solo, parla di quelle opere nelle quali è più facile raccogliere la simpatia o il rispetto degli altri. E prima di tutto l’elemosina, che i Farisei facevano con ostentazione orgogliosa nelle sinagoghe e nelle strade per essere onorati come uomini benefici. L’orgoglio di questa gente non era solo una colpa innanzi a Dio, ma era anche uno scandalo perché guastava l’anima del popolo e perciò Gesù lo bolla pubblicamente. Egli vuole tanta delicatezza e tanto riserbo in questa opera di misericordia, che quasi esige che la mano sinistra non conosca ciò che fa la destra. E’ mirabilmente psicologico, poiché nel fare l’elemosina si può trovare l’ostacolo ad operare per Dio nella soddisfazione che prova chi la fa. È facilissimo ripensare con compiacimento all’opera buona, consolarsene, gonfiarsene, e tutto questo concentra l’anima in se stessa e la impoverisce. E’ necessario dare per amore di Dio, e distrarsi quasi dall’opera fatta, per non riflettervi e perderne così il merito.

 Quale rimprovero al mondo che nelle sue opere di beneficenza suona letteralmente la tromba annunziandole clamorosamente per averne lode e gloria! Quale riprovazione a quelle beneficenze fatte ipocritamente promuovendo feste da ballo e simili sconcezze; nelle quali l’ostentazione di se stessi diventa il turpe prezzo della carità che si dona! Quale condanna anche a quelle opere sociali, ispirate dalla politica, le quali mirano solo ad incatenare le reazioni del popolo affamato e si riducono praticamente a favoritismi, fatti molte volte a chi meno ne ha bisogno! Leggete il programma dell’assistenza dello stato e vi sembra di vedervi la risoluzione dell’assillante problema di tante miserie, andate a vedere praticamente chi ne benefica, e constaterete che i veri bisognosi ne sono molte volte esclusi per mancanza di sufficienti raccomandazioni, ossia ogni volta che un motivo tutto umano non induca ad elargire il soccorso.

 Il Signore, comandandoci di fare l’elemosina per puro suo amore, ci ha dato modo di donare a Lui qualche cosa del nostro, pur essendo noi estrema miseria ed Egli infinita ricchezza. Tu dai al povero, e in realtà chi ti stende la mano è il Signore; se non dai per puro suo amore, tu elargisci a un bisognoso un soccorso e lo neghi a Dio, che si degna di domandartelo per bocca del povero, promettendoti i doni immensi della sua generosità!

Fonte: I quattro Vangeli commentati dal sacerdote Dolindo Ruotolo, Casa Mariana Editrice- apostolato stampa, pag. 156-157 

SANTA GIORNATA!