Pensiero del giorno 8 maggio 2024

Mese di maggio

Novena in Preparazione alla Festa di Nostra Signora di Fatima

Inquadramento generale della consacrazione a Mariae linee storiche di sviluppo.

Nei giorni scorsi ci siamo soffermati a meditare sul Trionfo del Cuore Immacolato di Maria per capire meglio di cosa si tratta, nei giorni che restano della Novena ci soffermeremo sui mezzi per così  dire affinché il Trionfo possa presto realizzarsi, essi sono anche i capisaldi del Messaggio della Madonna a Fatima: La consacrazione al Suo Cuore Immacolato, la Devozione ai primi 5 Sabati del Mese, la recita del Santo Rosario, e l’aspetto oblativo di riparazione e offerta richiesti dalla Madonna ai pastorelli e a ciascuno di noi.

  La Madonna a Fatima, nel luglio 1917, faceva una grandiosa e consolante promessa: « Alla fine il Mio Cuore Immacolato trionferà ». Tale evento sarà l’esito di quella sconfitta di satana che si avrà attraverso l’interferenza dei consacrati di Maria, come la divina Rivelazione e i Profeti di Maria hanno preannunciato.

 

«La Consacrazione [affidamento] al Cuore Immacolato di Maria è la forma più eccellente di devozione alla Madre di Dio, in quanto, in un certo senso, entriamo nel suo Cuore che diventa la nostra dimora ». Alla luce di questa verità, è giocoforza concludere che « se vivremo la nostra vita quotidiana in armonia con questa consacrazione contribuiremo fortemente al Trionfo finale del Cuore Immacolato di Maria » (1).

 

Cos’è la consacrazione a Maria?

La consacrazione alla Madonna: di cosa si tratta? In breve si può definirla la perfetta donazione di se stessi alla Madonna perché Lei disponga interamente di colui o colei che le si consacra, dipendendo da Lei come un piccolo bimbo dalla sua madre.

La consacrazione a Maria ha radici anzitutto nella Sacra Scrittura: l’evangelista san Giovanni ci fa sapere che fu proprio Gesù il primo a consacrare a sua Madre il genere umano quando, dall’alto della Croce, le disse: « Donna, ecco il tuo figlio! » (Gv 19,26). Gesù ha inoltre chiesto all’umanità di consacrarsi a Maria, dicendo a Giovanni: « Ecco la tua madre! » (Gv 19,27) (1), cosa a cui Giovanni rispose accogliendo Maria “tra le sue cose più preziose”:

« È stata poi la Madonna in persona a chiedere, con molta insistenza a partire da Fatima in poi, la consacrazione delle persone, delle famiglie e addirittura delle Nazioni intere al suo Cuore Immacolato. Perché? Perché Dio vuole che sia riconosciuta una cosa molto semplice, cioè che tutte le grazie e i doni che Egli fa all’umanità passano per le mani di Maria: fare la consacrazione a Maria, dunque, vuol dire riconoscere oggettivamente questa imprescindibile funzione mariana e consentire a Maria di fare nella nostra anima ciò che Gesù le ordinò dalla Croce; al tempo stesso ci impegna ad accoglierla nel nostro cuore, nella nostra vita interiore, nelle nostre scelte, cioè a metterci alla sua scuola come un figlio nei confronti della Madre, che da essa impara letteralmente tutto » (2).

Linee di sviluppo storico

L’atteggiamento di dono fiducioso di sé alla Madre di Dio, che in varie forme percorre la storia cristiana a cominciare dal Sub tuum præsidium, è sempre stato percepito e sentito dal popolo cristiano come un atteggiamento fondamentale della vita di Fede del battezzato, anche se all’inizio non ci si poneva il problema della formalizzazione, della formulazione, ma era un atteggiamento che investiva la vita pratica dei discepoli del Signore che comprendevano bene la necessità, il potere e la vitalità della devozione e donazione di sé alla Madre di Cristo. Ma per le prime formulazioni bisogna aspettare i secc. VII-VIII.

La prima vera e propria formula di consacrazione a Maria è di san Giovanni Damesceno († 749):

« Anche noi oggi ti restiamo vicini, o sovrana. Sì, lo ripeto, o Sovrana, Madre di Dio e Vergine. Leghiamo le nostre anime alla tua speranza come ad un’àncora saldissima e del tutto infrangibile, consacrandoti [anathemenoimente, anima, corpo e tutto il nostro essere e onorandoti, per quanto ci è possibile, “con salmi, inni e cantici spirituali” (Ef 5,19) » (3);

« San Giovanni Damasceno ha proposto una pratica di devozione mariana che sembra avvicinarsi molto al concetto di consacrazione alla Vergine santa, come viene intesa e praticata nella pietà mariana odierna. Il verbo greco usato dal Damasceno, “anatithemi”, tra i vari significati ha anche quello di dedicare, consacrare, offrire in senso religioso. Pertanto esprime bene l’atto del servitore e devoto di Maria che offre tutto se stesso alla propria sovrana e signora. Una consacrazione, dunque » (4).

Ma è già sant’Ildefonso di Toledo († 667) ad introdurre il concetto di “servitù marianaper cui a lui va « il merito di aver espresso e diffuso l’idea della consacrazione a Maria » o più esattamente « della piena dedizione al suo servizio » (5).

Il servizio di sant’Ildefonso verso Maria non è espressione puramente verbale o atteggiamento sporadico e superficiale. Sant’Ildefonso, al contrario, « appare come un gigante nella strutturazione di questa pratica del servizio a Nostra Signora»; anzi «in forma esplicita egli designa questa posizione spirituale di servizio a Maria come una devozione » (6).

Leggendo il suo De verginitate Sanctæ Mariæ ci si accorge che il servizio-servitù verso Maria non è un atteggiamento superficiale, passeggero ma profondamente radicato a livello di pietà, teologicamente maturo. In un passo bellissimo di questo testo si legge:

« O Gesù, fa che io serva la Madre tua in modo che io dimostri così di aver servito te stesso; fa che Ella mi tenga nel suo servizio cosicché riconosca d’esserti piaciuto; fa che la sua signoria mi conservi nella vita di questo mondo, affinché tu divenga il mio Signore per l’eternità » (7).

Questo passo illumina bene la fondatezza teologica della servitù-devozione a Maria: si nota, infatti, che essa è profondamente congiunta al servizio di Cristo, è naturalmente cristocentrica. Un dato importantissimo, questo, che ritroveremo, sviluppato a dovere, nella formulazione del Montfort della “perfetta consacrazione a Cristo per mezzo di Maria”.

Il concetto di “consacrazione mariana” ha poi, lungo i secoli, avuto diverse modulazioni (8), approfondimenti, espressioni vitali che ne hanno fatto maturare la Teologia, la spiritualità, la coscienza della sua importanza nella vita dei singoli, delle comunità religiose e confraternite laicali, nella Chiesa nel suo complesso.

Fonte: Fra Pietro M Pedalino, https://tempidimaria.com/2017/12/06/inquadramento-generale-della-consacrazione-a-maria-e-linee-storiche-di-sviluppo/

QUINTO GIORNA DELLA NOVENA ALLA MADONNA DI FATIMA

Novena alla M di Fatima

SANTO ROSARIO con Meditazioni di FATIMA

Fioretto: Baciare un immagine o una statua di Maria

Giaculatoria: Maria Madre mia, al tuo Cuore Immacolato consacro il corpo e l’anima mia, la vita e la morte mia.

Preghiera:

PREGHIERA ALLA REGALITÀ DI MARIA518330307569f2c783fb7e59ed175483

O Maria, Immacolata Madre di Dio, con gli Angeli in luce, i Santi in letizia, noi Ti salutiamo Regina del Cielo e della terra e T’invochiamo a regnare su tutte le anime.

Per la grazia divina, di cui sei la generosa dispensatrice, fa che tutte le menti conoscano Dio nella verità, tutti i cuori Lo amino nella carità, tutte le volontà Gli siano soggette nell’umiltà.

E tu poni, maternamente, in ciascuno di noi il Tuo trono d’amore, così che da Te scaturisca ogni nostra gioia, in Te si queti ogni nostro affanno, per Te si elevi, confidente, ogni nostra preghiera.

Affrettati – o potentissima Signora ! – affrettati a conquistare il mondo nella pace della Tua carità, per lo splendore del Tuo diadema e per l’avvento glorioso del Regno universale di Gesù Cristo, Tuo Figlio divino, nostro Signore.

SANTA GIORNATA!