Pensiero del giorno 09 luglio 2024
Martedì della XIV Settimana del Tempo Ordinario
PREGHIERA DEL MATTINO
O Dio, tu chiami alcuni uomini a mettere in pratica il tuo Vangelo nel mondo. Aiutaci a cercarti e a servirti nel silenzio e nella solitudine. Fa’ che il fuoco del nostro amore per te e per il nostro prossimo venga a illuminare la notte del mondo. Amen.
IL VANGELO DI OGGI
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. Scacciato il demonio, quel muto cominciò a parlare e la folla presa da stupore diceva: “Non si è mai vista una cosa simile in Israele!”. Ma i farisei dicevano: “Egli scaccia i demoni per opera del principe dei demoni”. Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e curando ogni malattia e infermità. Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore. Allora disse ai suoi discepoli: “La messe è molta, ma gli operai sono pochi! Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!”.
UNA RIFLESSIONE PER TE
Gesù allarga la sua visione da una persona al mondo intero; dopo aver liberato il muto indemoniato, guarda le folle con amore e compassione, le scorge “stanche e sfinite, come pecore senza pastore”. Si vaga a lungo e fino alla spossatezza quando manca una guida sicura ai pascoli migliori e agli obiettivi primari della vita, quando si cade in preda al disorientamento, quando si è affamati e assetati e non si trova il cibo buono e bevande salutari. Ecco allora una condizione indispensabile affinché il regno di Dio si estenda ovunque: “Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe”. Comprendiamo così l’urgenza della preghiera perché i chiamati alla vigna, gli operai per il regno di Dio, rispondano con sollecitudine e generosità, comprendiamo l’importanza dell’impegno che viene loro affidato e nel contempo la consolante certezza che “il padrone della messe” è Lui, il Signore. Il campo, la vigna, il regno, la chiesa richiedono il nostro indispensabile contributo personale di energie da spendere senza riserva, ma alla fine sappiamo che prima di essere un nostro compito, è opera di Dio stesso, che feconda e fa germogliare i semi.
UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!
Carissima amica ed amico, buongiorno. Quando ci si abbandona al peccato senza avvertire il bisogno di chiedere perdono a Dio è come se rendessimo il nostro culto a un Dio creato dalle nostre mani o immaginazione. Opportunamente il brano del vangelo ci presenta il muto e per di più indemoniato. La mutolezza è il peccato dell’uomo che non sa parlare a Dio, non sa rivolgere a Lui una preghiera e nemmeno ascoltare la sua voce. Quando non si ha il colloquio con Dio, necessariamente ci si rivolge a chiedere aiuto ad altri esseri che si trovano nella incapacità di aiutarci. Volesse il cielo che ci si rivolga agli inviati dal Signore, agli operai del vangelo! Si avrebbe almeno una parola di verità e un invito a ricorrere all’aiuto del Dio misericordioso che sa guarire senza umiliare. Questa mattina ti invito a presentare al Signore tutto di te, spezzando contro la roccia della sua infinita potenza fragilità mute e cupi silenzi, senza desistere dal credere che niente è impossibile a Lui. Nella preghiera, rivolgi al Signore questa invocazione: “Sciogli, Signore, la mia lingua e ricomponi le sconnessioni del mio cuore frammentato perché possa manifestare al mondo che Tu sei Parola che salva e Silenzio che unifica. Amen”.
BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.