Pensiero del giorno 30 giugno
Ave Maria
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva del lago e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portarono un paralitico steso su un letto. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: “Coraggio, figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati”. Allora alcuni scribi cominciarono a pensare: “Costui bestemmia”. Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: “Perché mai pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa dunque è più facile, dire: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati e cammina? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere in terra di rimettere i peccati: alzati, disse allora al paralitico, prendi il tuo letto e va’ a casa tua”. Ed egli si alzò e andò a casa sua. A quella vista, la folla fu presa da timore e rese gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.
UNA RIFLESSIONE PER TE
«Và, la tua fede ti ha salvato». Cosi Gesù spesso conclude i suoi miracoli: mette in risalto come la fede di chi lo implora e la sua divina ed infinità bontà sono la causa del miracolo. Nell’episodio di oggi abbiamo una eccezione: è fede degli anonimi portatori del paralitico, adagiato immobile sul suo lettuccio, ad ottenere il miracolo. È lo stesso Signore a dichiararlo: «Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati». È un bell’insegnamento per noi: Gesù si è caricato dei nostri peccati, anche noi possiamo farci carico del male o dei mali altrui per implorare, nella più squisita carità, l’intervento del Signore a favore del nostro prossimo. La nostra fede e la nostra carità supplisce la mancanza nei fratelli ed ottiene loro la guarigione dell’anima e del corpo. È poi interessante notare come Gesù rimette prima i peccati e poi opera l’altro miracolo nel corpo del paralitico, privilegiando la salvezza alla guarigione. Chi però non vive nell’amore di Dio non comprende neanche i suoi migliori interventi misericordiosi: «Alcuni scribi cominciarono a pensare: «Costui bestemmia». Si arriva a confondere l’amore che perdona con la bestemmia! La folla invece presa da timore, rende gloria a Dio, anche se non arriva a comprendere che Gesù è il Figlio di Dio; ritiene infatti che il potere di rimettere i peccati sia stato dato agli uomini. Ciò avverrà solo in appresso per mandato di Cristo agli apostoli e ai loro successori.
UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!
Carissima amica ed amico, buongiorno. Dio si china sul nostro peccato, e realizza l’impossibile. Osea, usando la metafora della sposa infedele, dice che ci restituisce la “verginità” perduta. Il perdono di Dio non è una semplice copertura, un far finta di niente, ma una restituzione di quella integrità morale che il peccato ha corrotto. Sì, questo, solo Dio può farlo e lo fa ogni volta che, con cuore pentito, ci gettiamo ai suoi piedi implorando perdono. Lo fa ogni volta che un sacerdote leva la mano e dice. “Io ti assolvo”. Questa mattina ti invito a far risuonare dentro di te ciò che ti viene detto in ogni confessione: “Io ti assolvo!”. Lo assaporerai gustando la gioia di scoprirti rinnovato dal suo amore. Prenderai poi la ferma risoluzione di non accostarti più con leggerezza al grande sacramento del perdono. Nella preghiera eleva a Dio la tua invocazione dicendo: “Padre immensamente buono, che continuamente mi rigeneri col tuo perdono, liberami dal tarlo dell’abitudine e del “tutto scontato” perché io ritrovi la gioia di scoprirmi tanto amato e la volontà decisa di romperla con il male. Amen”.
BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.
Don Mario