Pensiero del giorno 12 ottobre

Ave Maria!

L’offesa di Dio

 Il secondo aspetto del messaggio riguarda Dio offeso dalle colpe dell’uomo: «Non offendano più Dio nostro Signore», dice la Vergine. Che cosa significa che Dio è offeso? Ragionando per analogia, si pensi ancora a un genitore che si vede villanamente offeso da uno dei figli, mentre quel figlio gli dovrebbe obbedienza, rispetto, gratitudine e pietà filiale. Certamente qui c’è differenza tra la sofferenza di un genitore e quella di Dio, che non è un uomo. In Dio non ci sono moti di ira, moti passionali. In Dio, proprio perché Dio, non c’è il dolore. Il dolore è una realtà umana, è sofferto da Gesù nella sua natura di uomo. Ma poiché Gesù è il Figlio di Dio, quindi Dio fatto uomo, si può ben dire che Dio soffre, ma soffre in Gesù, nella sua umanità Santissima, non nella sua divinità. Il soffrire è un’imperfezione e se Dio soffrisse in quanto Dio, non sarebbe più Dio ma uno come noi. In sé stesso egli è impassibile, cioè non soggetto alle passioni, al cambiamento, al passare da uno stato di gioia a uno stato di dolore, da uno stato di gioia a uno di tristezza, e così via, perché Dio è l’eterno Amore, l’eterna Perfezione, l’eterna Bontà. Se Dio è impassibile e non può patire, ciò non significa che Egli sia un freddo calcolatore, o un mero motore che muove ma non è mosso. Egli è Padre e proprio perché Padre e unicamente Amore, il Bene -la somma Perfezione, il sommo Amore- nella sua somma Bontà ci compatisce. La compassione di Dio è il Dono gratuito del Figlio. Il Padre ha mandato il Figlio affinché, diventando uomo, potesse soffrire e redimere la miseria dell’uomo. Dio può soffrire unicamente nel Figlio fatto uomo, nell’umanità che Gesù ha assunto da Maria. Unicamente Gesù e Maria durante la loro vita terrena soffrono e patiscono per i nostri peccati.

Le offese fatte a nostro Signore, tutti i peccati tutti di tutti i tempi, erano tutti ben presenti durante la Passione dolorosa di Gesù e di Maria. Ecco il motivo dell’immane sofferenza di Gesù e della compartecipazione redentiva della Madonna nella Passione. In quel momento preciso il Signore ha visto e ha redento tutti i nostri peccati, anche quelli che saranno commessi in futuro. E quando l’uomo, nonostante un così grande amore redentivo del Figlio di Dio, continua a peccare, è come se dicessi a Dio che tutto quanto il figlio ha fatto è vano, inutile. Questo è veramente un insulto a Dio; è il motivo radicale dell’offesa recata a Dio dai nostri peccati e la ragione per cui la Madonna esclama: «Non offendano più Dio nostro Signore che è già molto offeso».

In questo senso il peccato quale insulto continuo a Dio va a colmare Il calice della sua giustizia. Quando il calice è pieno non può che traboccare e se trabocca la spada fiammeggiante dell’Angelo è lì per scagliarsi contro l’umanità.

Capiamo allora perché la Madonna appaia con un volto triste: vuol mostrare ai bambini che le offese degli uomini continuano purtroppo a colmare il calice dell’amore con tanta ingiustizia. Nonostante che Dio abbia dato tutto nel Figlio, nonostante che Gesù abbia versato tutto il suo Sangue per la nostra Redenzione, peccando noi affermiamo che di tutto questo non ci interessa niente e perseveriamo nella nostra volontà perversa e ribelle.

Questa frase proferita dalla Madonna rimane così profondamente impressa nell’animo dei Pastorelli da impegnarli seriamente a riparare i peccati commessi contro Dio. In ogni sacrificio offerto se ne ricordavano: «Non offendevano più Dio nostro Signore che è già molto offeso».

P. Serafino Lanzetta, Fatima un Appello al Cuore della Chiesa, Casa Mariana Editrice 2017, pag.125-127

Terzo giorno del Triduo 

3. O Rifugio dei peccatori che esortasti i pastorelli di Fatima a pregare Dio perché quei poveri infelici che rifiutano la legge di Dio non cadano nell’Inferno e dicesti ad uno di essi che l’impurità fa precipitare un gran numero di anime nelle fiamme infernali, donaci, insieme a un grande orrore per il peccato, compassione e zelo per la salvezza delle anime che vivono in grande pericolo di dannarsi eternamente. Amen Ave Maria Nostra Signora di Fatima, prega per noi!

Pater,  Ave Maria e Gloria Patri….