Pensiero del giorno 7 novembre

Ave Maria!

Lo Scandalo

Lc 17,1-6

I farisei, burlandosi di Gesù, scandalizzavano il popolo nella maniera più disastrosa, perché il motteggio impedisce alla ragione di rendersi conto della verità e la allontana con il disprezzo da chi l’annuncia. Una risata da ebete, su di una massima vitale per l’anima, sconcerta e paralizza ogni movimento interiore della grazia. Per questo, Gesù, addolorato del triste effetto che le burle dei farisei provocavano sul popolo, disse ai suoi Discepoli; E’ impossibile che non avvengano scandali, ma guai a colui per colpa del quale avvengano. Essendo il mondo un luogo di prova, e standovi per necessità uniti insieme buoni e cattivi, è inevitabile che vi siano scandali da parte dei cattivi; però la responsabilità di questa è immensa dinanzi a Dio e il castigo che riceveranno sarà gravissimo, tanto grave che Gesù non esita dire che sarebbe preferibile per loro essere gettati in mare con una macina di mulino al collo. La morte impedirebbe loro di scandalizzare e ridurrebbe di molto il conto che devono dare a Dio.

Se si pensasse al valore di un’anima e al pregio inestimabile della sua vita soprannaturale e della salvezza eterna, si capirebbe il profondo significato dell’addolorata espressione di Gesù, e non si avrebbe l’ardire, per qualunque ragione, di fare del male agli altri con gli scandali, e soprattutto ai tuoi piccoli di età, d’istruzione o di fede.

Lo scandalo è un assassinio morale, un colpo diabolico inferto a chi non può e non sa difendersi, un tradimento fatto a chi combatte con satana, con il mondo e con la carne la più aspra battaglia. E’ un peccato che attira le maledizioni di Dio su chi lo commette, qualunque sia la scusa con la quale tenta di diminuire la propria responsabilità. Di fronte a una tentazione o a un’occasione prossima di peccato, ogni anima è piccola e debole, ed è estrema crudeltà metterla nel pericolo di perdere il bene più grande della vita: la fede, la speranza, l’amore e la grazia di Dio.

Bisogna perciò vigilare attentamente sulle proprie parole e sui propri atti per non essere occasione agli altri di rovina spirituale, sia pure involontariamente o sbadatamente, soprattutto quando si tratta con i fanciulli. Queste anime tenere ricevono facilmente la forma che loro si imprime, e molto più facilmente quella del male; una parola può rovinarli per sempre, una sconcezza può gettarli sulla china del male, un errore può squilibrali per sempre nelle vie di Dio.

Gesù Cristo non solo comanda di non scandalizzare, ma di aiutare a operare il bene con la correzione fraterna; Egli non induce, con questo, alla spietatezza ma al perdono. Col mirabile equilibrio che sta nelle sue divine parole, prima ci esorta a badare a noi stessi per non essere occasione di male al prossimo, poi ci esorta a non rimanere indifferenti di fronte a uno scandalo e a riprendere chi se ne rende colpevole e, infine, a non essere spietati ma a perdonare senza confini chi si mostra pentito.

Lo scandalo, infatti, spesso è cercato da noi medesimi ed è diffusivo perché noi gli apriamo le porte. È una delle ragioni del suo dilagare nel mondo. Si sa, per esempio, che in un luogo si proietta una pellicola scandalosa? Tutti lo deplorano, ma tutti o moltissimi, deplorandolo, vanno a vederla.

Si cerca di indagare le azioni del prossimo e si prova un gusto morboso nel conoscerne i disordini più piccanti; è così che si muta in fontana di fango l’acqua che sarebbe rimasta stagnante in una sola persona. Per questo Gesù dice, con divina sapienza: badate a voi stessi. Non si evita lo scandalo se non lo si fugge, e non lo si fugge se uno non bada a sé sé stesso.

Se invece lo scandalo ci riguarda da vicino e tenta di farci del male, se è un peccato rivolto contro l’anima nostra, allora non dobbiamo mostrarci indifferenti ma riprendere chi se ne rende colpevole e perdonargli quando se ne pente. Non bisogna essere sprezzanti e spietati con i disseminatori di male, ma indurli con carità a emendarsi e perdonare loro quando si pentono. Il pentimento sincero ed esplicito è già una riparazione dello scandalo, e la carità del perdono rinfranca il cuore del peccatore e lo spinge nuovamente sulla via del bene.

Commento al Vangelo di San Luca di Don Dolindo Ruotolo

 

SANTA GIORNATA!