Pensiero del giorno 10 marzo 2023

 

IL VANGELO DI OGGI

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai principi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: “Ascoltate un’altra parabola: C’era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l’affidò a dei vignaioli e se ne andò. Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto. Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l’altro lo uccisero, l’altro lo lapidarono. Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio! Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l’erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l’eredità. E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l’uccisero. Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli?”. Gli rispondono: “Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo”. E Gesù disse loro: “Non avete mai letto nelle Scritture: ”La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d’angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri”? Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare”. Udite queste parabole, i sommi sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro e cercavano di catturarlo; ma avevano paura della folla che lo considerava un profeta.

UNA RIFLESSIONE PER TE

Gesù, con un linguaggio sottile, facendo ricorso ad una parabola, traccia nelle grandi linee, la storia d’Israele evidenziando in particolare le infedeltà dei capi al mandato divino. Avevano tramutato la loro missione di promotori di un patto e di un’alleanza universale con il vero ed unico Dio, in una serie di privilegi. L’incuria emerge e la si nota nel tempo del raccolto, quando il padrone chiede i frutti della sua vigna. È allora che esplode tutta la violenza dei vignaioli iniqui. Quando Dio, che ci ha colmato di doni, riponendo in noi la sua fiducia, ci trova poi sterili ed infruttuosi, se non matura il pentimento, esplode in noi soltanto la rabbia e la vendetta contro chiunque viene a scuotere la nostra coscienza. Accadeva anche al prfeta Isaia, che lamentava: «Gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi tentano di togliermi la vita». Gli stessi accenti di lamento e di accusa sono proferiti dal profeta Neemia: «Sono stati disobbedienti, si sono ribellati contro di te, si sono gettati la tua legge dietro le spalle, hanno ucciso i tuoi profeti che li scongiuravano di tornare a te, e ti hanno offeso gravemente». Lo stesso Gesù, ai suoi giorni, non potrà far a meno di apostrofare Gerusalemme, la città simbolo del potere religioso: «Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!». I privilegi divini, i suoi doni, i suoi talenti, sono sempre segni di predilezione, implicano però una responsabilità ed una risposta: debbono produrre frutti e non sono da consumare nell’egoismo o stravolgere per manie di grandezza o per ammantarsi di potere.

UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!

Carissima amica ed amico, buongiorno. Qual è la base sulla quale poggiamo la nostra vita? È veramente la forza dell’amore consegnato e gratuito di Cristo, o sono le proprie comodità che ci danno sicurezza? Nel testo di oggi contempliamo a Gesù sofferente per essere stato scartato, crocifisso, morto. Contempliamo anche il nostro mondo con tutti i suoi desideri di pace e giustizia ma che molte volte vuole costruire una nuova realtà fuori della morte di Cristo, unico segno di Salvezza vera perché ha vinto la morte ed è vivo adesso con noi. Questa mattina ti invito a meditare la logica dello scarto che sembra prevalere nella nostra società. Nasciamo e possiamo essere assimilatati a tutto ciò che viene triturato dalla logica “usa e getta”. La dinamica vita-morte che caratterizza la nostra umanità viene interpretata non tanto come generativa, ma come possibilità di selezione, di rapida eliminazione: si nasce, si funziona, si va avanti; si nasce non si funziona, si è eliminati. Nella preghiera invoca il Signore: “Apri i miei occhi, Signore, a riconoscere le tue opere; rafforza la mia fede nella tua presenza, sostienimi nell’adesione alla tua volontà, per mostrare a molti la tua misericordia. Amen”.

BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.