Pensiero del giorno 16 aprile 2024
Martedì della III Settimana di Pasqua
Santa Bernadetta Soubirous
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore Gesù, tu chiami noi tutti a te. Fa’ che sentiamo la forza del tuo nome. Come Mosè nel deserto innalzò su un’asta un serpente di bronzo, così era necessario che il Figlio dell’uomo fosse scacciato dalla terra perché chi crede in lui possa avere la vita eterna. Concedici, Signore, la vita eterna in conformità alla nostra fede e alla tua misericordia. Amen.
IL VANGELO DI OGGI
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, la folla disse a Gesù: “Quale segno tu fai perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo”. Rispose loro Gesù: “In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero; il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo”. Allora gli dissero: “Signore, dacci sempre questo pane”. Gesù rispose: “Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete”.
UNA RIFLESSIONE PER TE
«Quale segno dunque tu fai perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo». Cristo Gesù è il segno del Dio vivente, l’immagine visibile del Padre. In questi giorni lo contempliamo risorto e già sappiamo che egli ha compiuto fino in fondo l'”opera” della nostra redenzione. Nessun segno è però efficace per chi non vuole credere; si diventa capaci di rinnegare l’evidenza e di stravolgere la verità anche quando è proclamata dallo stesso Signore. È l’eterno problema di tutti coloro che vogliono le opere e i segni divini realizzati secondo le dimensioni della ragione umana e ciò perché colpevolmente incapaci di vedere con l’occhio della fede. La stessa lettura della Parola di Dio diventa motivo di contestazione delle sue eterne verità. I segni e le opere di cui parla l’evangelista Giovanni vanno letti alla luce della fede e servono ad alimentarla ed accrescerla. La manna nel deserto era solo una figura di una realtà che troverà proprio in Cristo la piena attuazione: «In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero; il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!
Carissima amica ed amico, buongiorno. Cristo si proclama “Pane vero” e “Pane di Dio” perché con la sua opera, con la sua venuta tra noi, ha sfamato definitivamente l’umanità, dando la vita per noi. Si è lasciato letteralmente divorare dalla ferocia degli uomini, immolandosi come vittima sull’altare della croce per darsi poi per sempre sugli altari del mondo. Sei ci riscopriamo ancora affamati, vittime delle nostre brame, invasati dalle nostre rabbie è perché restiamo digiuni di quel pane di vita, che rimane rinchiuso e carcerato nei tabernacoli delle nostre chiese. La promessa di Gesù conserva integra la sua validità: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete». Questo è il segno per eccellenza, questa è la fonte inesauribile della nostra interiore vitalità, solo Lui può saziare la nostra fame e la nostra sete. Per Lui tutto è già compiuto, per noi ancora è l’ascesa, ma con la forza del suo pane. Questa mattina ti invito a considerare il grande dono dell’Eucaristia. In questo tempo che ci stanno obbligando al digiuno eucaristico, domandati: quando mi accostavo all’Eucarestia, lasciavo che questo “pane” fermentasse la mia vita nella direzione del dono? Nella preghiera rivolgiti al Signore dicendo: “Signore dammi sempre di questo Pane. Nutri di esso il mio cuore affamato e rendimi capace di spalancare le mani, perché tu possa deporvi il tuo Dono ed altri possano attingervi e ritrovare la via della vita. Amen”.
BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.