Pensiero del giorno 16 giugno 2024
La parabola del granello di senapa
Chi si alimenta della Parola di Dio non deve preoccuparsi eccessivamente di vedere subito il suo frutto nel cuore, perché l’azione della grazia è lenta e gradata. Chi si affanna e pretendere di controllare continuamente la semente che è stata posta nel suo cuore, finisce per toglierla dal terreno e impedirne la germinazione. Occorre la pazienza dell’attesa e la fiducia grande nel Signore tanto per l’anima propria quanto per quello che si dona agli altri. Il lavoro spirituale non è mai perduto, e dopo lunga attesa vengono fuori germi insperati di vita, e il campo del Signore prospera e fruttifica.
La Chiesa non si dilata come i grandi imperi, a furia di armi e di spettacolose parate; Essa appare innanzi al mondo come un piccolo granello di senape, che sembra sproporzionato al suo sviluppo ma poi cresce in un grande arbusto, sul quale possono nidificare gli uccelli. Nella chiesa poi, e nelle anime che ne fanno parte, il principio fondamentale della prosperità, non è ciò che appare grande, ma l’umiltà che è piccolezza feconda. Non si raggiunge una meta elevata ingrandendosi, ma impiccolendosi; più l’anima si umilia, più Dio la riempie di forza e di Grazia; più s’impiccolisce e più cresce nelle vie della santità. Non si può quindi aspirare nella Chiesa a trionfi mondani o impressionanti, poiché il suo vero Trionfo sta nella fecondità spirituale che la rende albero fiorito in mezzo all’universale sterilità. Gesù Cristo, parlando del granello di senape, si rivolse specialmente a quelli che attendevano il regno politico glorioso del Messia, ed a quelli che nei secoli futuri avrebbero sognato trionfi politici del suo regno.
No, la Chiesa non avrà mai questi trionfi, che praticamente diminuirebbero la sua vera vita; Essa è pellegrina, naviga verso gli eterni lidi, è combattente, e imbattuta aspira all’eterna vita e non può trovare sulla terra né la sua dimora, né la perfetta calma, né il riposo.
Fonte: I Quattro Vangeli, Sac. Dolindo Ruotolo, CME Apostolato Stampa, pag. 665-667.
SANTA DOMENICA!