Pensiero del giorno martedì 13 agosto 2024

PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, quando infine capirò che cosa ami nei bambini? Come posso contribuire a mantenere in me e negli altri le qualità che, nei bambini, ti sono care? Devo resistere alla tendenza di assumere quei modi “mondani”, indipendenti, “adulti” che non sono altro che vanità ed egoismo e devo, invece, rivolgermi docilmente verso la Madre Chiesa perché mi sostenga e mi guidi, affinché io continui a nutrirmi dei suoi sacramenti e ad apprendere il suo insegnamento. Amen.

IL VANGELO DI OGGI

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».

UNA RIFLESSIONE PER TE

Quanto è diverso Dio da come ce lo immaginiamo! Quanto ci mette i brividi leggere pagine come questa! All’epoca di Gesù nella cultura ebraica, e non solo, il bambino era considerato come un non-ancora uomo, non era certo al centro dell’attenzione: doveva prestare aiuto alla famiglia quanto prima ed era affidato alle donne. Gli uomini (anche i padri!) erano infastiditi dalla presenza dei bambini. All’epoca di Gesù, e non solo, un pastore che avesse dovuto passare lunghe ore alla ricerca di una pecora perduta se mai l’avesse ritrovata, l’avrebbe caricata di bastonate per ricondurla a casa, furente per il prezioso tempo perduto. Dio, invece, chiede di imitare i bambini e prende sulle proprie spalle la pecora che si è perduta per non farla affaticare… Ci spiazza, Dio, ci chiede di cambiare logica, di assumere un’altra prospettiva, un altro sguardo. Dio vuole che ci salviamo, che nulla vada perduto. E ci indica il modo per vivere: imitando i bambini. Non nel senso di essere infantili, ma di essere donati, di essere, e sentirci, affidati, come solo un bambino riesce a fare. E quell’infanzia interiore la possiamo coltivare, lasciar crescere, far emergere, perché ci conduca alla piena conoscenza di Dio.

UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!

Carissima amica ed amico, buongiorno. Il brano di Matteo ci chiede di farsi come bambini, in quell’atteggiamento cioè di fiducia e di abbandono che essi hanno nei confronti dei genitori: abbandonarsi nelle mani di un altro ha come “conditio sine qua non” che non si sia autosufficienti e pieni di sé, che non si sia a tal punto orgogliosi da camminare come se il mondo fosse ai propri piedi. Certo, è un percorso lungo e faticoso, irto di ostacoli dati dal nostro amor proprio, ma è l’unica strada che conduce alla liberazione dalla schiavitù delle nostre passioni e all’approdo nella terra del nostro vero io. È solo facendoci da parte che scopriremo di avere vere qualità in noi stessi e di poter essere portatori di Dio e non della nostra stupida boria. In fondo, se Gesù mette al centro del Regno dei cieli proprio un bambino è perché non vuole esaltare i bambini per la loro ingenuità o perché sono ammantati da un’aura di purezza, no, il motivo è un altro: chi vuole entrare nel Regno dei cieli, deve affrontare il disprezzo e mettersi all’ultimo posto. Ritorna, quindi, prepotentemente la logica della croce, che si staglia sì come simbolo di ignominia, ma altresì come rotta obbligata per arrivare alla piena realizzazione dell’essere cristiano maturo e consapevole della scelta di fede fatta. Un motivo in più per amare la nostra quotidiana croce e portarla serenamente fino alla fine del nostro percorso.

BUONA GIORNATA. IL SIGNORE TI BENEDICA