Pensiero del giorno Lunedí 16 settembre 2024

Don Mario Proietti, C.PP.S.:

LUNEDI’ 16 SETTEMBRE secondo il calendario romano antico si festeggiano i Ss. MARTIRI CORNELIO PAPA E CIPRIANO VESCOVO.

PREGHIERA DEL MATTINO

Le feste dei beati Martiri e insieme Pontefici Cornelio e Cipriano, Signore, ci proteggano, e la loro valida preghiera ci sia di raccomandazione. Amen.

IL VANGELO DI OGGI

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, quando ebbe terminato di rivolgere tutte le sue parole al popolo che stava in ascolto, entrò in Cafàrnao. Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l’aveva molto caro. Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. Costoro, giunti da Gesù, lo supplicavano con insistenza: «Egli merita che tu gli conceda quello che chiede – dicevano –, perché ama il nostro popolo ed è stato lui a costruirci la sinagoga». Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa, quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non disturbarti! Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo io stesso non mi sono ritenuto degno di venire da te; ma di’ una parola e il mio servo sarà guarito. Anch’io infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa». All’udire questo, Gesù lo ammirò e, volgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!». E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.

UNA RIFLESSIONE PER TE

Una serie di relazioni, che possono avere del sorprendente, si intrecciano, nell’episodio che ci propone la liturgia odierna. Si narra di un miracolo di Gesù; uno dei tanti, potremmo dire. Eppure in esso troviamo qualcosa di diverso e di speciale. Non possiamo dimenticare che Gesù, comunque opera sempre nel rispetto di chi gli sta davanti; ogni suo gesto, ogni parola assume significati che risuonano sempre in modo personale. Oggi, il centro è nella figura del centurione, pagano e romano che però è ben voluto dal popolo; è lui che ha fatto costruire la sinagoga. Il rispetto della religione altrui e la sua bontà di cuore sono apprezzati da tutti. Non sorprende, allora, che egli stesso si preoccupi seriamente della salute di un suo servo. Ancora un tratto che mostra come questo centurione sappia vivere nel rispetto altrui e nell’amore il suo posto di responsabilità. Gesù è ben consapevole di questo quando lo incontra. Le buone qualità di quell’uomo si esprimono, però totalmente proprio nell’incontro con il Signore. Incontro di fede, come ammetterà lo stesso Gesù; fede vera e vissuta. Fede vera perché il centurione si affida completamente a Gesù; è una fede si affida pienamente in quello che Gesù avrebbe potuto fare. Fede vissuta veramente come dimostra l’atteggiamento del centurione stesso. Si pone davanti a Gesù in modo umile, riconoscendo la sua potenza ed il proprio essere limitato. Potremo chiederci, quanto in realtà fosse consapevole questa fede. Il centurione proviene da un’altra religiosità, completamente diversa. Il dubbio se il centurione sia pienamente consapevole della messianicità divina di Gesù Cristo è legittimo. Il suo interesse per la costruzione della sinagoga è stato solo un atto di cortesia o il centurione, anche in questo, ha dimostrato un interesse per la ricerca della religione vera? Non conosciamo la risposta a questa domanda; Gesù l’avrà letta nel cuore; non era interessato a questo. Egli ha visto una sincerità piena, una umiltà e disposizione ad accogliere la sua salvezza e su questa fede ha operato il miracolo. Poniamoci anche noi in questo atteggiamento di umiltà che si dimostra nell’amore e nel rispetto altrui.

UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!

Carissima amica ed amico, buongiorno e buon inizio di settimana. Luca riporta il racconto della guarigione del servo del centurione dopo le beatitudini e il comandamento dell’amore. Non basta conoscere le Scritture, osservare la legge e invocare “Signore, Signore”, bisogna praticare le opere con amore e semplicità mente e di cuore. Da qui scaturisce la fede. Il centurione romano è un ‘piccolo del Regno’: il suo sguardo sul servo e su Gesù è illuminato dall’amore e dall’umiltà. Anche i giudei che fanno da mediatori tra lui e Gesù ne parlano come di un uomo buono: “Egli merita che tu gli faccia questa grazia, perché ama il nostro popolo, ed è stato lui a costruire la sinagoga.” Egli è degno perché ama a fatti! A questo elogio fa riscontro l’umiltà e la fede del centurione che mentre prega il Signore Gesù attraverso gli amici giudei per il suo servo, intona una delle più belle professioni di fede nella efficacia della Sua Parola: “Io non sono degno… ma comanda con una parola e il mio servo sarà guarito.” La potenza della Parola di Gesù opera anche in Sua assenza! Il centurione sa che quando si ha in cuore l’amore, le opere che ne derivano sono cariche di amore. Ecco la sua fede operosa. E Gesù ne resta ammirato: “Neanche in Israele ho trovato una fede così grande!” La fede germoglia e fiorisce in una terra abitata dall’amore. Questa mattina ti invito a riservare un congruo tempo di silenzio davanti a Gesù e imitare la Fede del centurione con l’invocazione: “Signore non sono degno… ma credo che la tua Parola d’Amore mi guarisce e mi salva”. Come preghiera puoi recitare la supplica di S. Macario: “O Signore, che scruti il cuore e i sentimenti, perdonami ogni sconveniente impeto del cuore. Tu sai, o Signore di tutte le cose, che essi sono contro la mia volontà. Sono indegno di accostarmi a te, ma tu perdonami, perché ti ho sempre desiderato e ancora ti desidero. Tu, che solo sei buono e misericordioso, vieni in mio aiuto e salvami” Amen”.

BUONA GIORNATA, BUON LUNEDI’ E IL SIGNORE TI BENEDICA.