Pensiero del giorno 13 novembre 2024
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, io ti offro questa mattina l’innumerevole marea di coloro che soffrono, degli indigenti, dei senzatetto, dei senza amore, degli affamati, degli immigrati, dei poveri di ogni condizione. Non sei tu che hai messo il mondo sottosopra. Uscito dal tuo cuore nell’armonia, eccolo divenuto un caos. O Dio, abbi pietà della minoranza che governa l’universo e concedici di partecipare alla loro terribile responsabilità attraverso la preghiera. Amen.
IL VANGELO DI OGGI
+ Dal Vangelo secondo Luca
Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samaria e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, alzarono la voce, dicendo: “Gesù maestro, abbi pietà di noi!”. Appena li vide, Gesù disse: “Andate a presentarvi ai sacerdoti”. E mentre essi andavano, furono sanati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce; e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: “Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?”. E gli disse: “Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato!”.
UNA RIFLESSIONE PER TE
La lebbra, il male in genere, crea delle distanze talvolta incolmabili. Molti malati nel corpo e nello spirito, ancora oggi debbono gridare forte per farsi ascoltare, perché emarginati dal consorzio civile e qualche volta anche dalle nostre chiese. Il grido dei dieci lebbrosi del Vangelo di oggi risuona come un’intensa preghiera: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi». In quel grido è accomunato il gemito dei sofferenti del mondo, la sofferenza degli emarginati, di tutti coloro che per farsi sentire da qualcuno debbono gridare. Per loro e nostra fortuna l’udito e la sensibilità di Cristo e infinitamente più acuta della nostra. Gesù li vede anche se distanti, e dà subito loro un messaggio di speranza: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». Erano loro che dovevano, secondo la legge, dare le certificazione dell’avvenuta guarigione. Mentre vanno si accorgono di essere già guariti, uno solo, uno straniero, solo lui però sente immediatamente il bisogno di tornare indietro per lodare Dio e gettarsi, in atteggiamento di doverosa gratitudine, ai piedi di Gesù. Emergono due grandi insegnamenti per noi: non possiamo, come spesso accade, rifiutare la mediazione sacerdotale per avere la certezza del perdono di Dio, sono loro che debbono assolvere e sciogliere. La gratitudine a Dio poi è un sacrosanto dovere che mai dobbiamo smettere perché tutti siamo stati «guariti» e «salvati» da Cristo redentore.
UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!
Carissima amica ed amico, buongiorno. Il samaritano guarito torna indietro a cercare Gesù per dirgli il suo grazie. Quest’uomo diventa il simbolo di tutti coloro che avendo scoperto l’immensità dell’amore di Gesù, non possono più vivere, per esigenza d’amore, senza cercare Gesù e ‘gridargli’ la propria gratitudine, cioè il proprio amore per Lui. Un cristiano che non grida a Gesù il suo amore, che cristiano è? Un cristiano che in tutto non cerca per prima cosa Gesù, che cristiano è? Un cristiano che non sa lodare ringraziare apprezzare che cristiano è? E io…, e tu che cristiani siamo? Questa mattina ti invito a lodare e ringraziare il Signore Gesù per le tante lebbre dalle quali ti ha guarito. Le sai riconoscere? Se sì, allora gli griderai il tuo umile ma forte amore e gli chiederai il coraggio di un annuncio deciso e gioioso della bellezza della fede. Nella preghiera rivolgi al Signore questa invocazione: “Signore Gesù, rendimi un discepolo di lode e di ringraziamento; che il mio cuore trabocchi sempre di gratitudine e si effonda in rivoli di gioia verso i nostri fratelli e sorelle. Amen”.
BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.