Pensiero del giorno 21 novembre 2024

La Presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio

di Sr. Francesca De Pasquale icm

Nella festa della Presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio, ricordiamo il giorno in cui Maria, ancora bambina, si reca al Tempio di Gerusalemme, sotto la guida di Gioacchino ed Anna e si offre a Dio. La Chiesa in questo giorno vuol sottolineare non tanto l’evento storico in sé, quanto il dono totale di sé che, nell’ascolto (“Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano”), preparò la Vergine Maria a divenire “Tempio del Figlio”.

In questo giorno di festa si intreccia così il “dono” che la Madonna fa di se stessa a Dio e la volontà a vivere la sua vita animata principalmente dalla fede, sicura che Dio stesso provvederà (Cf. Gn 22). Maria si dona al Signore amandoLo “con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze” (Dt 6,5), diventando in questo modo modello di ciascuna anima che si consacra totalmente al Signore.

Ella, sin dall’inizio della Sua esistenza, crebbe come un candido giglio: fu la sede di ogni virtù, modello della santità e della verginità, è stata “l’ancella del Signore” (Lc 1,38), figlia eletta della stirpe d’Israele, vivendo sempre in un dialogo continuo con Dio Padre nell’intimità della Sua anima, non negando mai nulla al suo Signore, consapevole che Egli non accetta un cuore diviso, ma lo vuole tutto consacrato al Suo amore.

Infatti solo a Maria Santissima Dio affidò le chiavi della “cella” del Divino Amore e il potere di entrare nelle vie più sublimi della perfezione, dando così la possibilità di farvi entrare anche noi. In questo modo, ogni creatura, specialmente ogni anima che si consacra al Signore, deve tendere, con la sua vita, a seguire la bellezza immacolata di Maria per donare al mondo i prodigi della verità, della giustizia e dell’amore, ossia ciò che Dio pensa, ciò che Dio vuole, ciò che Dio ama, camminando verso Lui seguendo la “via comune”, quella del “perfetto amore” sotto le apparenze più ordinarie.

S. Ambrogio, descrivendo le disposizioni di Maria e chiamandola “umile di cuore”, mette in risalto come la profonda umiltà di Lei, tra i doni straordinari ricevuti, è stata la condizione che Le ha permesso di diventare la Madre di Dio. Nella vita quotidiana, là dove per l’uomo tutto pare impossibile, tutto diventa possibile in chi crede in Dio e con totale fiducia si affida all’intercessione della Beata Vergine Maria, Madre di Gesù e Madre nostra.

Questa festa può essere una buona occasione per ciascuno di noi, per rinnovare la nostra donazione a Dio in mezzo alle normali attività quotidiane, là dove Egli ci ha voluti. «Ti consacro, o Regina, la mia mente affinché pensi sempre all’amore che tu meriti, la mia lingua perché ti lodi, il mio cuore perché ti ami. Accetta, o Santissima Vergine, l’offerta che ti presenta questo misero peccatore; accettala ti prego, per quella consolazione che sentì il tuo cuore quando nel tempio ti donasti a Dio… O Madre di misericordia, aiuta con la tua potente intercessione la mia debolezza, impetrandomi dal tuo Gesù la perseveranza e la forza per esserti fedele sino alla morte, affinché, sempre servendoti in questa vita, possa venire a lodarti in eterno nel Paradiso.» (S. Alfonso, Le glorie di Maria II, 1,3, p601-2)

Santa festa!