Pensiero del giorno 11 gennaio 2025
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, la luce non si risparmia, si dona per rischiarare, riscaldare e guarire quelli che sono malati della notte del non amore e dell’influsso delle tenebre. Tu non ti risparmi ma ti doni e ti comunichi. Dovunque irrompe la luce c’è guarigione, liberazione e molti altri segni ancora che rendono testimonianza alla luce. Signore, dona alla tua Chiesa di vivere una epifania continuata, affinché la predicazione del vangelo sia accompagnata da segni, e le sia dato in pienezza il potere di guarire i figli che porta nel suo seno. Amen.
IL VANGELO DI OGGI
+ Dal Vangelo secondo Luca
Un giorno Gesù si trovava in una città e un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si gettò ai piedi pregandolo: “Signore, se vuoi, puoi sanarmi”. Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: “Lo voglio, sii risanato!”. E subito la lebbra scomparve da lui. Gli ingiunse di non dirlo a nessuno: “Va’, mostrati al sacerdote e fa’ l’offerta per la tua purificazione, come ha ordinato Mosè, perché serva di testimonianza per essi”. La sua fama si diffondeva ancor più; folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro infermità. Ma Gesù si ritirava in luoghi solitari a pregare.
UNA RIFLESSIONE PER TE
La potenza del Vangelo appare in tutta la sua sconvolgente novità dietro le righe della narrazione di questo episodio, se sappiamo vedere nel lebbroso, nel reietto della società, l’unico che ha l’umiltà e il coraggio di farsi prossimo a Gesù nonostante il suo male. Avvicinato il Maestro, non vede deluse le sue aspettative: ne riceve quella mano tesa e calda d’amore che né la benemerenza della solidarietà civile né i precetti religiosi della tradizione sacerdotale gli avevano offerto. Tanti occhi sbarrati per paura ed incredulità, dalle finestre socchiuse e dai pertugi di quell’anonima città forse quel giorno hanno visto la scena unica ed indimenticabile dell’incontro tra il Nazareno e l’uomo ripugnante che nessuno, per igienica norma sancita dalla Torah (Lv 13) osava avvicinare. In un abitacolo di lebbrosi solitari era emerso solo costui, abitato dalla consapevolezza di essere di fronte al solo che poteva guarirlo. Prostrato faccia a terra, il lebbroso si rivela teologicamente più ortodosso dei Leviti nell’esprimere la limpida confessione di fede: “se vuoi, puoi…”! Solo il Signore Gesù può strapparci dall’appartenenza ad una città di anonimi abitanti per renderci cittadini del suo Regno, Egli che è venuto a cercare e salvare ciò che era perduto (Lc 19,10), senza vergognarsi di percorrere le strade semideserte della nostra quotidianità abbruttita dal peccato.
UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!
Carissima amica ed amico, buongiorno. Gesù nei suoi prodigi più volte raccomanda il silenzio per far capire che la principale missione del Figlio non è quella di guarire le malattie fisiche, quanto quelle dello spirito. Rinnoviamo la nostra fiducia nel Figlio, nostro unico mediatore per andare al Padre e quindi alla vita eterna. Accogliamo anche l’invito a fare esperienza del Signore e della sua grazia nell’intimità della nostra adorazione e contemplazione dei misteri di salvezza. Questa mattina rifletti su questo miracolo di Gesù e ricorda che il tuo male, riconosciuto e presentato al Signore, può diventare il punto di partenza per l’incontro con Lui e il primo passo verso la conversione. Puoi diventare vero testimone di Gesù se sai abbandonarti a Lui e permettergli di rinnovarti in profondità, così che la tua vita rigenerata sia un segno per quanti hanno l’etichetta di cristiani ma non sono abitati dallo Spirito di Dio. Nella preghiera invoca il Signore: “Signore, fa’ che io possa provare sempre il tuo amore di Padre e di “medico” della mia anima. Amen”.
BUON FINE SETTIMANA, BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.