Pensiero del giorno 18 gennaio 2025
PREGHIERA DEL MATTINO
Non voglio più proteggermi contro di te, o misericordioso che conosci la nudità della mia esistenza. Con sicurezza, io mi do alle tue misteriose intenzioni, alla tua opera rigeneratrice. Con la tua spada folgorante tu puoi troncare la sozzura del peccato, intenerire chi vuole indurirsi negandosi ancora alla dolcezza della tua parola di vita. Aiutami a lasciarmi inondare dalla tua voce nelle Scritture, incenerisci chi non risparmia nulla, fino al midollo del suo essere. Allora io loderò con un cuore purificato la tua infinita misericordia, chinata continuamente sulla mia miseria che l’attrae. Amen.
IL VANGELO DI OGGI
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli l’ammaestrava. Nel passare, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: “Seguimi”. Egli, alzatosi, lo seguì. Mentre Gesù stava a mensa in casa di lui, molti pubblicani e peccatori si misero a mensa insieme con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi della setta dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: “Come mai egli mangia e beve in compagnia dei pubblicani e dei peccatori?”. Avendo udito questo, Gesù disse loro: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori”.
UNA RIFLESSIONE PER TE
La chiamata dell’apostolo Matteo si caratterizza per la sua rapidità. Ad un rapido cenno del Signore, che corrisponde ad un invito preciso, ad un cambiamento di vita, Matteo risponde con una generosità pronta e disponibile. L’essenzialità di questo racconto evangelico fa risaltare, quindi l’iniziativa di Dio come iniziativa di amore. È un amore gratuito che chiede solo una corrispondenza per poter operare. Leggiamo, però in interezza il brano del Vangelo e scopriamo che il senso profondo della chiamata di Matteo non si trova soltanto nell’immediatezza dell’incontro con Gesù. Il pranzo con i pubblicani ed i peccatori non è soltanto l’espressione della gioia umana con la quale si vuol festeggiare questo incontro tra Gesù e Matteo. La presenza di Gesù ci spinge a leggere questo episodio in modo spirituale e scoprire che la chiamata di Gesù ha uno scopo preciso: guarire i malati – fisici e spirituali. Gesù chiama per salvare e Gesù chiama per garantire la sua presenza sempre. La chiesa ha il dono di poter continuare questa missione di amore e di salvezza; dono gratuito che implica però un riconoscimento per tutti noi. Per poter salvare e continuare questa missione di Gesù, dovremmo riconoscerci prima di tutto noi stessi bisognoso di salvezza, per poi farne partecipe i fratelli. La chiamata non è privilegio ma è il riconoscersi per quello che veramente siamo e chiedere a Gesù l’aiuto per la nostra vita.
UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!
Carissima amica ed amico, buongiorno. «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori». Questo è il criterio di Dio. La salvezza non è data a chi si considera già salvato, ma a chi sente il bisogno di guarire le ferite della propria vita. Dio non ha bisogno di uomini che si sentono già perfetti, che possono vantare pretese o meriti. Solo chi si lascia guarire dalla misericordia di Dio, saprà diventare a sua volta medico dei fratelli e annunciatore gratuito e gioioso della Parola che libera. Questa mattina ti invito a ad illuminare la tua vita con le parole che Gesù ci ha detto: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati …”. E’ vero che siamo tutti malati, peccatori di fronte alla giustizia di Dio, ma Gesù sa che è sempre possibile convertirci. Nella preghiera eleva al Signore questa invocazione: “Tu Signore non sei venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori. Non sei venuto a guarire i sani, ma i malati. Come peccatore e malato io vengo a te. Con profonda umiltà ti dico: accoglimi, guariscimi, salvami! Amen”.
BUON FINE SETTIMANA, BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.