Pensiero del giorno 15 aprile 2025

 

Terza parola: a Maria:

“Donna, ecco il tuo figlio”; ed a Giovanni: “Ecco la Madre tua”

Mio Gesù, Crocifisso straziato, le tue pene aumentano sempre di più. Ah, su questa croce tu sei il vero re dei dolori! Fra tante pene, nessun’anima ti sfugge, anzi dai a ciascuna la tua propria vita. Ma il tuo amore si vede contrastato dalle creature, disprezzato, non curato, e, non potendo sfogare, si fa più intenso, ti dà torture indicibili. In queste torture va investigando che altro può dare all’uomo per vincerlo, e ti fa dire: “Vedi, o anima, quanto ti ho amato! Se non vuoi aver pietà di te stessa, abbi pietà almeno del mio amore!”. Intanto, vedendo che non hai più che dargli, avendogli dato tutto, volgi il tuo languido sguardo alla tua Mamma. Anch’essa è più che morente per le tue pene, ed è tanto l’amore che la tortura, che la rende crocifissa al par di te. Madre e Figlio vi intendete, e tu sospiri con soddisfazione e ti conforti nel vedere che puoi dare alla creatura la tua Mamma. E, considerando in Giovanni tutto il genere umano, con voce così tenera da intenerire tutti i cuori, dici: “Donna, ecco il tuo figlio”, ed a Giovanni: “Ecco la Madre tua”. La tua voce scende nel suo cuore materno, ed unita alle voci del tuo sangue continua a dire: “Madre mia, ti affido tutti i miei figli; tutto l’amore che senti per me, sentilo per loro. Tutte le tue premure e tenerezze materne siano per i miei figli, tu me li salverai tutti”. La tua Mamma accetta. Intanto le pene sono così forti che ti riducono di nuovo al silenzio. Intendo, o mio Gesù, riparare le offese che si fanno alla Santissima Vergine, le bestemmie e le ingratitudini di tanti che non vogliono riconoscere i benefizi che tu hai fatto a tutti, dandocela per Madre. 

Come possiamo noi ringraziarti di tanto benefizio? Ricorriamo, o Gesù, alla tua stessa fonte e ti offriamo il tuo sangue, le tue piaghe, l’amore infinito del tuo cuore. O Vergine Santissima, quale non è la tua commozione nell’udire la voce del buon Gesù che ti lascia a noi tutti per Madre. Te ne ringraziamo, o Vergine benedetta, e, per ringraziarti come meriti, ti offriamo gli stessi ringraziamenti del tuo Gesù. O dolce Mamma, sii tu la nostra Madre, prendi cura di noi e non permettere mai che ti offendiamo anche menomamente. Tienici sempre stretti a Gesù, con le tue mani legaci tutti, tutti a lui, in modo da non potergli sfuggire più mai. Con le tue stesse intenzioni, intendo per tutti riparare le offese che si fanno al tuo Gesù ed a te, dolce Mamma mia. O mio Gesù, mentre te ne stai immerso in tante pene, tu perori maggiormente la causa della salvezza delle anime. Io però non me ne starò indifferente, ma come colomba voglio spiccare il mio volo sulle tue piaghe, baciarle, lenirle e tuffarmi nel tuo sangue, per poter dire con te: Anime! Anime! Voglio sostenere il tuo capo trafitto e addolorato per ripararti e chiederti misericordia, amore e perdono per tutti. Regna nella mia mente, o mio Gesù, e risanala in virtù delle spine che trafiggono la tua testa, e non permettere che turbazione alcuna entri in me. Fronte maestosa del mio Gesù, ti bacio: attira tutti i miei pensieri a contemplarti, a comprenderti. Occhi dolcissimi del mio Bene, quantunque coperti di sangue, guardatemi: guardate la mia miseria, guardate la mia debolezza, guardate il povero mio cuore e fate che possa provare gli effetti mirabili del vostro sguardo divino. Orecchi del mio Gesù, sebbene assordati dagli insulti e dalle bestemmie degli empi, ma pure intenti ad ascoltarci, deh! ascoltate le mie preghiere e non disdegnate le mie riparazioni. Sì, ascolta, o Gesù, il grido del mio cuore: allora si calmerà quando me lo avrai riempito del tuo amore. Volto bellissimo del mio Gesù, mostrati, fa che io ti veda, affinché da tutti e da tutto possa staccare il mio povero cuore. La tua bellezza m’innamori continuamente e mi tenga sempre rapita in te. Bocca soavissima del mio Gesù, parlami. Risuoni sempre la tua voce in me e la potenza della tua parola distrugga tutto ciò che non è Volontà di Dio, che non è amore. O Gesù, stendo le mie braccia al tuo collo per abbracciarti, e tu, stendimi le tue per abbracciarmi. Deh! fa, o mio Bene, che sia tanto stretto questo amplesso d’amore, che nessuna forza umana possa svincolarci. E così abbracciati, io poggerò il mio volto sul tuo cuore, e poi con fiducia bacerò le tue labbra, e tu mi darai il tuo bacio di amore. Così mi farai respirare il tuo alito dolcissimo, il tuo amore, il tuo Volere, le tue pene e tutta la tua vita divina. Spalle santissime del mio Gesù, sempre forti e costanti nel patire per amor mio, date a me fortezza, costanza ed eroismo nel patire per amor suo. O Gesù, non permettere che io sia incostante nell’amore, anzi fammi parte della tua immutabilità. Petto infiammato del mio Gesù, dammi le tue fiamme; tu non puoi più contenerle, ed il mio cuore con ansia le cerca attraverso quel sangue e quelle piaghe. Sono le fiamme del tuo amore, o Gesù, che più ti tormentano. O mio Bene, fammene parte. Non ti muove a compassione un’anima così fredda e povera del tuo amore? Mani santissime del mio Gesù, voi che avete creato il cielo e la terra, già siete ridotte a non potervi più muovere. O mio Gesù, continua la tua creazione, la creazione dell’amore. Crea in tutto il mio essere vita nuova, vita divina. Pronunzia le tue parole sul povero mio cuore e trasformalo tutto nel tuo. Piedi santissimi del mio Gesù, non mi lasciate mai sola, fate che io corra sempre con voi e che io non faccia un sol passo da voi lontano. Gesù, col mio amore e con le mie riparazioni, intendo ristorarti delle pene che tu soffri nei tuoi santissimi piedi. O mio Gesù crocifisso, adoro il sangue tuo preziosissimo. Bacio una per una le tue piaghe, intendendo profondere in esse tutto il mio amore, le mie adorazioni, le riparazioni più sentite. Sia il tuo sangue per tutte le anime, luce nelle tenebre, conforto nelle pene, forza nella debolezza, perdono nella colpa, aiuto nelle tentazioni, difesa nei pericoli, sostegno in morte e ali per trasportarle da questa terra al cielo. O Gesù, a te vengo, e nel tuo cuore faccio il mio nido e la mia dimora. Da dentro il tuo cuore, o mio dolce Amore, chiamerò tutti a te; e se qualcuno vorrà avvicinarsi per offenderti, io esporrò il mio petto e non permetterò che ti ferisca, anzi lo chiuderò nel tuo cuore, parlerò del tuo amore e farò convertire le offese in amore. O Gesù, non permettere ch’io esca giammai dal tuo cuore, alimentami con le tue fiamme, dammi vita con la tua vita, per poterti amare come tu stesso brami essere amato.