Novena alla Madonna di Fatima IX giorno

 

L’atto solenne di consacrazione all’Immacolata scritto e spiegato da San Massimiliano

 

Come ci si può consacrare «in proprietà» alla Vergine Immacolata? Ecco le indicazioni che dava padre Kolbe:

1. Con un atto della volontà emesso una volta e non revocato. Si possono usare anche parole, brevi formule.

2. È bene rinnovare personalmente tale atto di consacrazione a lei, affinché divenga sempre più autentico.

3. Anche se apparteniamo già a lei, tuttavia, quando vi sono faccende più importanti, è bene donargliele in proprietà (pur essendo noi già proprietà sua), anche con la sola invocazione: «Maria». In caso di difficoltà, offrire pure questa in proprietà dell’Immacolata, con l’invocazione «Maria»; la rimuova, la lasci stare, la riduca o la accresca come le piace. Conclusa la faccenda, sempre mediante l’invocazione «Maria», ella la purifica, ripara ciò che vi è di male e la offre al sacratissimo cuore di Gesù quale sua offerta personale. Gesù, a sua volta, per i meriti infiniti del suo sangue preziosissimo, eleva tale azione ad un valore infinito; la offre all’eterno Padre quale dono degno della maestà infinita. In questo modo tale nostra azione diviene una volontaria offerta del nostro cuore, dell’Immacolata e di Gesù presentata a Dio uno e trino.

4. È bene altresì concludere un accordo con lei, in base al quale, anche se ci dimenticassimo di offrirle qualsiasi cosa, l’impegno che usiamo nel compierla bene sia già da solo un segno che la facciamo per lei.

5. Quando la distrazione distoglie l’attenzione, il ritorno immediato, ma sereno, a ciò che si sta facendo, sia un segno che l’azione è per lei.

6. Quando l’orgoglio sussurra: «la gente ti loda», sforzati di operare ancora meglio e questo sia un segno che ciò che fai è per lei

 

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L’ATTO DI CONSACRAZIONE ALL’IMMACOLATA

 

Noi ci possiamo consacrare all’Immacolata in vari modi e questa consacrazione noi la possiamo formulare con diverse parole, anzi è sufficiente perfino un atto interiore della volontà, poiché in questo appunto è racchiusa l’essenza della nostra consacrazione all’Immacolata. Per maggior comodità, tuttavia, esiste una breve formula composta da San Massimiliano Kolbe. Ecco:

 

1. O Immacolata, Regina del cielo e della terra, rifugio dei peccatori e Madre nostra amorosissima, cui Dio volle affidare l’intera economia della misericordia, 2. io, indegno peccatore, mi prostro ai tuoi piedi supplicandoti umilmente di volermi accettare tutto e completamente come cosa e proprietà tua, e di fare ciò che ti piace di me e di tutte le facoltà della mia anima e del mio corpo, di tutta la mia vita, morte ed eternità. 3. Disponi pure, se vuoi, di tutto me stesso senza alcuna riserva, per compiere ciò che è stato detto di te: «Ella ti schiaccerà il capo» (Gn 3,15), come pure: «Tu sola hai distrutto tutte le eresie sul mondo intero» (ufficio della B.V. Maria), affinché nelle tue mani immacolate e misericordiosissime io divenga uno strumento utile per innestare e incrementare il più fortemente possibile la tua gloria in tante anime smarrite e indifferenti e per estendere, in tal modo, quanto più è possibile il benedetto regno del sacratissimo cuore di Gesù. Dove tu entri, infatti, ottieni la grazia della conversione e della santificazione, poiché ogni grazia scorre, attraverso le tue mani, dal cuore dolcissimo di Gesù fino a noi.

V. – Concedimi di lodarti, o Vergine santissima.

R. – Dammi forza contro i tuoi nemici.