Pensiero del giorno 17 maggio 2025
Don Mario
PREGHIERA DEL MATTINO
O Padre, che nella Pasqua del tuo Figlio hai ristabilito l’uomo nella dignità perduta e gli hai dato la speranza della risurrezione, fa’ che accogliamo nell’amore il mistero celebrato ogni anno nella fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che e Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
IL VANGELO DI OGGI
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.
UNA RIFLESSIONE PER TE
Gesù si è dichiarato come l’unica via per andare a Dio, suo Padre, e ora afferma che la conoscenza di lui, è conoscenza del Padre. Il verbo conoscere in ebraico dice più di un rapporto intellettuale con la persona conosciuta, dato che veniva usato per esprimere l’esperienza del rapporto sponsale ossia la condivisione completa della vita di coppia. “Se conosceste me, conoscereste anche il Padre; fin d’ora lo conoscete e lo avete veduto”. Filippo un po’ sorpreso intervenne e disse: “Mostraci il Padre” e Gesù subito replicò: “Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto?”. Appunto per questo Gesù fa di nuovo appello alla fede e alla esperienza dei discepoli: le sue parole, e soprattutto le sue opere rendono testimonianza che il Padre è in Gesù ed in lui agisce. Il Padre è in Gesù, perché in lui e per mezzo di lui compie la sua opera di salvezza a beneficio dell’uomo. E similmente la fede dei discepoli in Gesù, li rende idonei ad operare come lui, anzi faranno opere maggiori, perché in loro è egli stesso a operare. “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”. Gesù vuole che lo guardiamo con la fede, vuole essere il nostro modello, la nostra maniera nuova di vivere. Quello che è stato affermato di Gesù deve essere applicato anche al cristiano. Con la sua fede infatti in Cristo, egli dev’essere molto vicino a Dio così anche noi, come Cristo, abbiamo il dovere di far sì che gli altri, guardandoci, vedano il Padre. “Risplenda la luce delle vostre opere in modo che gli uomini diano gloria al Padre vostro che è nei cieli”. La domanda di Filippo allora è la domanda che tutti gli altri uomini dovrebbero farci e noi dovremmo essere in grado di rispondere con la nostra vita: “Come potete dire: mostraci il Padre? Non vedete che il Padre si manifesta nelle opere nostre?”. Potrebbe sembrare un’autentica presunzione una risposta di questo genere. E’ semplicemente il nostro dovere, è la nostra doverosa testimonianza cristiana, almeno in una saggia disponibilità.
UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!
Carissima amica ed amico, buongiorno e buon fine settimana. Per Gesù conoscere Lui, vederlo, ascoltarlo, assistere alle opere che compiva, equivaleva già a conoscere il Padre. Perché sono una cosa sola. Anche se un po’ sorpreso dalla richiesta di Filippo, tuttavia comprende il suo sforzo e con docilità del Figlio gli raffigura di nuovo quell’unità inseparabile che lo lega al Padre: l’uno rimane nell’altro. E ciascuno di noi sarà invitato non solo a comprendere questo mistero a crederci, ma anche a farne parte… uniti a Lui/Loro come i tralci alla vite.
Nell’imitazione di Cristo troviamo scritto: “Non cerchiamo altro Padre di quello che è in Cristo, non cerchiamo altro Dio di quello che è dentro la cameretta del nostro cuore; Esso non aspetta altro che essere destato dal nostro amore tradotto in parole e opere verso Dio e verso i fratelli”. Questa mattina fai tue le parole di S. Anselmo e nella tua preghiera rivolgiti al Signore così: “Insegnami a cercarti e mostrati a me che ti cerco. Io non posso cercarti se tu non m’insegni, né trovarti se tu non ti mostri. Che io ti cerchi desiderandoti, che ti desideri cercandoti, che ti trovi amandoti, e che ti ami trovandoti”. Se tu convertirai il tuo sguardo, allora ti verrà data l’occasione d’incontrare il Signore nelle persone e negli avvenimenti di questa giornata. Riconoscerlo è la lode che gli darai.
BUON FINE SETTIMANA E BUONA GIORNATA. IL SIGNORE TI BENEDICA.