Pensiero del giorno 14 giugno 2025
PREGHIERA DEL MATTINO
Te ne preghiamo, o Signore, ascolta le preghiere che ti presentiamo nella festività del beato Basilio confessore tuo e vescovo, e per i meriti di lui, che degnamente ti servì, perdona i nostri peccati. Amen.
IL VANGELO DI OGGI
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti; ma io vi dico: non giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio; né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno”.
UNA RIFLESSIONE PER TE
L’ottavo comandamento del Decalogo esige veridicità e lealtà con il prossimo. Nelle parole di Gesù tale esigenza è sottolineata con la proibizione assoluta dei giuramenti. “Non giurare neppure sulla tua testa, egli dice, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare sì, sì, no, no; il di più viene dal maligno”. Meraviglioso consiglio, che nel pensiero di Gesù non è certo solo un modo di esprimersi, ma un vero e proprio modo di vita. Evitare la doppiezza per sistema. Evitare la finzione. L’espressione di Gesù: “non giurare neppure sulla tua testa”, è veramente sconcertante, e da parte nostra alquanto incosciente. Dio è padrone della tua vita, ha contato tutti i capelli del tuo capo e ti ha fatto così come sei. Come si può offrire in pegno qualcosa di cui non si può affatto disporre? Non arriviamo forse anche noi a espressioni forti, come “per la mia vita”, “non passa più vedere i miei?” ed altro. Il nostro linguaggio dovrebbe essere sostenuto esclusivamente dalla semplicità e dalla serietà della nostra vita, senza ricorrere a formule religiose, implicanti l’onore di Dio per far passare quanto si vuole asserire. “Il vostro parlare sia sì, no”. Le nostre parole devono esprimere veramente quello che pensiamo. Ciò vale anzitutto davanti a Dio, ma anche davanti agli uomini, di cui Dio stesso prende le difese. Gesù non vuole darci una norma etica, alquanto sapienziale, ma metterci davanti a Dio Padre sulla stessa sua linea. S. Paolo dice: “Gesù Cristo non fu sì e no, ma in lui c’è stato il sì, e tutte le promesse di Dio in lui sono diventate sì”. Il nostro Maestro vede all’opera anche il grande avversario dell’uomo, il maligno. Il giocare con l’onore di Dio, non è soltanto una semplice mancanza, ma una vera opposizione alla sua verità.
UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!
Carissima amica ed amico, buongiorno e buon fine settimana. Gesù mette in guardia non solo dallo spergiuro ma anche dalla facilità a giurare. Facilmente chi giura, in genere, lo fa perché non è del tutto sincero, e teme di non essere creduto; quindi cerca appoggio all’autorità di Dio che invece vuole sincerità e trasparenza di vita e di parole. Una qualità umana irrinunciabile è questa trasparenza che è sincerità di parola saldata alla verità del proprio essere e alla lealtà di tutto il proprio agire. Coincide, in fondo, con quella semplicità e autenticità che è una cosa sola con una vita bella, un’esistenza riuscita. Questa mattina ti invito a chiederti: sono forse troppo facile alle complicazioni? Mi preoccupo di “sembrare” a scapito “dell’essere”? Temo quello che pensano di me gli altri? Mi lascio condizionare? La verità di ciò che emerge dal cuore falla metabolizzare nell’espressione del salmo 50: “Crea in me, o Dio, un cuore trasparente e puro”.
BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.