Pensiero del giorno 9 agosto 2025
PREGHIERA DEL MATTINO
O Dio, che manifesti la tua potenza massimamente nel perdonare e compatire: moltiplica su noi la tua misericordia; affinché, correndo verso le tue promesse, tu ci faccia partecipi dei beni celesti. Amen.
IL VANGELO DI OGGI
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: “Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio; le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono. A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro! Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. E le stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene. Ora, mentre quelle andavano per comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, signore, aprici! Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora”.
UNA RIFLESSIONE PER TE
La parabola delle dieci vergini ci invita a una profonda riflessione sulla preparazione e sulla vigilanza. Le dieci vergini, tutte in attesa dello sposo, rappresentano i credenti che aspettano il ritorno di Cristo. A prima vista, sembrano tutte uguali: hanno le lampade, sono in attesa. La differenza, però, è sottile ma cruciale: le sagge hanno portato con sé una scorta d’olio, le stolte no. Questo olio non è solo un dettaglio pratico, ma simboleggia la fede vissuta, le opere di carità, la preghiera, la relazione costante con Dio.
Il ritardo dello sposo è un elemento chiave. Mette alla prova l’attesa e la costanza. Sia le sagge che le stolte si addormentano, dimostrando che l’umana fragilità è comune a tutti. Ma il risveglio improvviso rende evidente la differenza nella preparazione. Le stolte, prive della scorta necessaria, si ritrovano impreparate. La loro richiesta di aiuto alle sagge è un atto disperato, ma la risposta ricevuta è una lezione di vita: la fede e la salvezza non si possono “prestare” o “comprare” all’ultimo momento. Sono il frutto di un cammino personale, di una scelta quotidiana.
La chiusura della porta è l’immagine definitiva della fine di un tempo, un punto di non ritorno. Le parole dello sposo, “non vi conosco”, non sono un rifiuto crudele, ma la constatazione di una relazione che non è mai stata costruita. La salvezza non è un diritto, ma un dono che si accoglie e si alimenta giorno dopo giorno. La parabola ci ammonisce a non dare per scontata la nostra fede, ma a mantenerla viva e operosa.
UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!
Carissima amica ed amico, buongiorno e buon fine settimana. Questa parabola, pur essendo ambientata in un contesto antico, ha una forza sorprendente per la nostra vita moderna.
• Non rimandare la preparazione: viviamo in una cultura del “tutto e subito”, dove spesso tendiamo a rimandare ciò che è importante, pensando di poterlo recuperare all’ultimo momento. La parabola ci ricorda che il nostro cammino spirituale non funziona così. L’olio da comprare non si trova all’ultimo minuto, ma si raccoglie giorno dopo giorno attraverso la preghiera, la cura delle nostre relazioni, le scelte etiche, l’impegno per gli altri. La pandemia ci ha mostrato quanto la vita sia imprevedibile e quanto sia importante avere un “olio” di scorta, una speranza salda in cui rifugiarci.
• Vigilare con opere concrete: la vigilanza di cui parla Gesù non è un’attesa passiva, ma un’attesa attiva. Non si tratta di rimanere svegli, ma di avere la lampada accesa. Oggi, “tenere la lampada accesa” significa tradurre la nostra fede in azioni concrete. Significa essere attenti alle ingiustizie, non essere indifferenti ai bisogni del prossimo, dedicare del tempo alla preghiera e alla meditazione della Parola. Essere una luce per gli altri, come dice Gesù stesso, è il modo più autentico di prepararsi all’incontro con Lui.
• Costruire una relazione personale con Dio: “non vi conosco” è la frase più dura della parabola. Ci interroga sulla qualità della nostra relazione con Dio. È un rapporto autentico, personale e profondo, oppure è basato su abitudini e rituali vuoti? La parabola ci invita a chiederci: “L’olio della mia lampada, da dove viene? Lo acquisto con le mie sole forze, o lo ricevo come dono in un rapporto d’amore con il Padre?”.
La parabola ci spinge a riflettere sulla necessità di una relazione salda con Dio. Questa mattina ti invito a rivolgerti al Signore con le parole del Salmo 62, che esprime la fiducia e la ricerca di Dio come unico rifugio: “Solo in Dio si riposa l’anima mia; da lui la mia salvezza. Lui solo è mia roccia e mia salvezza, mia difesa: mai più vacillerò. Solo in Dio riposa l’anima mia, da lui la mia speranza. Lui solo è mia roccia e mia salvezza, mia difesa: non potrò vacillare. In Dio è la mia salvezza e la mia gloria, il mio saldo scoglio, il mio rifugio è in Dio. Confida in lui, o popolo, in ogni tempo; davanti a lui effondi il tuo cuore, nostro rifugio è Dio.”
BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.