Pensiero del giorno 7 ottobre 2025
Beata Vergine Maria Regina del Santo Rosario
Oggi 7 ottobre si festeggia il sacratissimo Rosario della beata Vergine Maria; e così pure la commemorazione di santa Maria della Vittòria, la quale, per decreto del Sommo Pontefice san Pio quinto, ogni anno si fa, per la insigne vittoria riportata in questo stesso giorno dai Cristiani nel combattimento navale contro i Turchi, mediante l’aiuto della medesima santissima Madre di Dio.
La festa odierna ci ricorda il giorno in cui i Cristiani riportarono la vittoria contro i Turchi a Lepanto nel 1571. S. Pio V la istituì sotto il titolo di S. Maria della Vittoria e due anni dopo Gregorio XIII la confermava, mutandone il nome in quello di festa del S. Rosario. A ragione questa vittoria venne attribuita alla SS. Vergine poiché, mentre a Lepanto si combatteva, in tutta la cristianità si recitava il Rosario. Erano milioni di fedeli con a capo il Papa che pregavano affinchè la scimitarra degli infedeli non giungesse a far strage nelle nostre contrade, com’era preciso disegno dei Turchi. L’armata cristiana; inferiore di numero, assalì con grande fede ed ardore il nemico, e gl’inflisse una tale sconfitta che abbattè per sempre la potenza turca sul mare.
Non ci dilunghiamo sui particolari di quel memorando avvenimento; vogliamo invece considerarne meglio l’arma vincitrice, ossia il Rosario. Le sue origini sono molto antiche e vanno ricercate nell’uso degli anacoreti dei primi secoli e dei frati laici i quali non potendo recitare i centocinquanta salmi dell’Ufficio vi supplivano con altrettanti Pater Noster. Verso il secolo XII si incominciò a recitare in tal modo anche l’Ave Maria che ben presto si alternò con il Pater. Più tardi vi si aggiunsero le considerazioni dei misteri e, dopo le dieci Ave Maria, il Gloria Patri. Così si giunse alla forma attuale.
Il merito di aver dato il maggior impulso alla devozione del Rosario è di S. Domenico. Si dice che mentre il Santo predicava contro gli Albigesi, gli apparve la Vergine SS. e consegnandogli una corona gli disse che con quell’arma avrebbe vinto l’errore. Il grande predicatore diffuse la pratica del Rosario tra i fedeli e le sue prediche ottennero quel magnifico risultato che la storia registra.
La SS. Vergine confermò più volte con prodigi la eccellenza del Rosario, specialmente apparendo a Lourdes ed a Fàtima con la corona in mano. Il Rosario è senza dubbio la devozione più facile e più cara : è un intreccio delle preghiere che ogni bambino impara sulle ginocchia della mamma: il Pater insegnatoci parola per parola da Gesù; l’Ave Maria composta dalle parole con le quali l’arcangelo Gabriele e S. Elisabetta salutarono Maria SS.; il Gloria, inno di lode e ringraziamento alla SS. Trinità.
Queste soavi preghiere vengono intrecciate con la meditazione dei tratti più notevoli della vita di Gesù e di Maria. Anzi i misteri sono l’anima del Rosario. Infatti lo scopo di questa santa istituzione è appunto quello di ricordarci quei divini misteri che ogni cristiano deve sempre avere dinanzi agli occhi, perchè lo incitino alla riconoscenza dei benefici divini e perchè possa vedere se la sua vita è conforme ai modelli contemplati. Per ottenere questi frutti dobbiamo recitare il Rosario adagio, con devozione; e mentre il labbro ripete l’Ave Maria, il pensiero deve meditare i misteri assegnati per ogni decina e trarre da essi i principali insegnamenti pratici.
PREGHIERA DEL MATTINO
O Dio, il cui Unigenito colla sua vita, morte e risurrezione ci ha meritato il premio dell’eterna salvezza: concedi, che meditando questi misteri col sacratissimo Rosario della beata Vergine Maria imitiamo ciò che contengono e conseguiamo ciò che promettono. Amen.
IL VANGELO DI OGGI
+ Dal Vangelo secondo Luca
Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
UNA RIFLESSIONE PER TE
«Come è possibile?». Quanto questa domanda avvicina Maria a noi! Lei, la Madre di Dio, creatura come me, come me soggetta al “timore”, come me segnata dal limite. È umano interrogarsi, soprattutto quando ciò che ci viene richiesto sembra superare le nostre capacità. Come è possibile vincere certi risentimenti, perdonare quando siamo stati feriti profondamente in ciò che abbiamo di più caro e di più sacro? Come è possibile andare contro corrente, vincendo la tentazione del più avere, del primeggiare…? La domanda è più che plausibile e può rivelare, come in Maria, il desiderio di adeguarsi alle richieste di Dio. Ma, attenzione! In essa si nasconde anche l’insidia di un “ego” che si sente sempre protagonista. La risposta dell’Angelo fuga ogni ambiguità. Non tu, Maria, ma lo Spirito Santo opererà in te. Dio chiede solo il tuo libero consenso, perché tutto si realizzi sempre nella luce dell’amore. E nulla è più libero dell’amore. Il mio “sì”, come quello di Maria, spalanca le porte all’irruzione dello Spirito. In Lui tutto diventa possibile.
UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!
Carissima amica ed amico, buongiorno. Io, tu, ogni cristiano che abbia il coraggio di abbandonarsi all’onda del “sì” sperimenterà “l’ebbrezza dello Spirito” che lo sospinge verso il mare aperto, verso realizzazioni impensabili, se affidate unicamente alla nostra pochezza. Questa mattina ti invito a chiederti: qual è il “sì” che oggi Dio si attende da me, perché nel mondo si affermi la pace, primo frutto dell’amore? Nella preghiera recita questa preghiera alla madonna: “Ti contemplo, o Maria, in quella luce che non oso più definire “inaccessibile”. Tu, tanto grande eppure tanto vicina a noi. Madre e sorella nostra. Creatura come me, ma che non hai avuto paura di riconoscerti debole, povera. Ti sei solo consegnata. Oh, insegnami il tuo abbandono, dammi il coraggio del “sì”. Amen”.
BUONA GIORNATA, IL SIGNORE TI BENEDICA.
