Pensiero del giorno 12 novembre 2025
PREGHIERA DEL MATTINO
O Signore, che sei passato in mezzo a noi per sanare ogni ferita del corpo e dello spirito, ti preghiamo. Donaci occhi per riconoscere i nostri bisogni e cuore per gridare a Te, nostro unico Salvatore. Liberaci dalla superbia e dall’ingratitudine e fa’ che la nostra vita sia un continuo ringraziamento per i tuoi doni. Che, come il Samaritano, possiamo sempre tornare a Te per lodarti e renderti gloria. Amen.
IL VANGELO DI OGGI
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samaria e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, alzarono la voce, dicendo: “Gesù maestro, abbi pietà di noi!”. Appena li vide, Gesù disse: “Andate a presentarvi ai sacerdoti”. E mentre essi andavano, furono sanati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce; e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: “Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?”. E gli disse: “Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato!”.
UNA RIFLESSIONE PER TE
Questo Vangelo ci pone di fronte a un tema universale: la gratitudine. Dieci uomini, segnati dalla lebbra e condannati all’isolamento, gridano a Gesù per chiedere pietà. La loro fede è già evidente nel loro grido. Gesù non li guarisce all’istante, ma chiede loro di compiere un atto di fede, di obbedienza: “Andate a presentarvi ai sacerdoti”. E in quell’atto di fiducia, mentre camminano, la loro guarigione avviene. Dieci uomini sono guariti, ma solo uno torna indietro per ringraziare. E quel “uno” è un samaritano, uno straniero, considerato un eretico dal popolo ebraico. Gli altri nove, probabilmente ebrei, presero la guarigione come un fatto dovuto e continuarono per la loro strada, concentrati sul proprio beneficio. La loro fede era sufficiente per ricevere il miracolo, ma non per riconoscere e ringraziare la fonte del miracolo. Il Samaritano, invece, non si accontenta della guarigione fisica. Ritorna, lodando Dio e gettandosi ai piedi di Gesù per ringraziarlo. In questo gesto di profonda umiltà e gratitudine, egli riceve un dono ancora più grande: la salvezza. Gesù gli dice: “La tua fede ti ha salvato”. La sua fede non è stata solo quella di credere nel miracolo, ma quella di riconoscere il donatore e di rispondere con un cuore grato, aperto all’amore che lo aveva guarito.
UNA PROPOSTA PER …“VIVERE”… LA PAROLA!
Carissima amica ed amico, buongiorno. Come i nove lebbrosi, anche noi siamo spesso distratti e presi dalla fretta. Quante volte riceviamo doni grandi e piccoli nella nostra vita, ma li diamo per scontati, dimenticando di ringraziare? Salute, famiglia, lavoro, un sorriso inaspettato: sono tutti doni che il Signore ci offre ogni giorno. L’invito di Gesù è a non essere come gli altri nove, ma a imitare il Samaritano. La gratitudine è la memoria del cuore, un sentimento che ci apre alla gioia e ci lega in modo profondo a Dio e agli altri. Un cuore grato è un cuore umile, che riconosce di non meritare i doni che riceve. Oggi, ti invito a fare un piccolo ma concreto gesto di ringraziamento. Pensa a un dono che hai ricevuto recentemente e per cui non hai ancora ringraziato. Potrebbe essere una persona che ti ha aiutato, una buona notizia o anche un momento di pace. Prega per quella persona o semplicemente prenditi un attimo per dire “Grazie, Signore”. Quale dono hai ricevuto oggi che ti spinge a tornare a Gesù per ringraziarlo?
BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.
