Novena alla Madonna di Fatima VIII

 

Sintesi del pensiero kolbiano – le cinque totalità

Queste cinque totalità sommate insieme, permettono al consacrato di vivere autenticamente la consacrazione nella sua totalità alla propria Regina:

– il dono totale di sé all’immacolata attraverso la consacrazione illimitata = totalità di donazione

– per la conquista del mondo a lei convertendo e santificando tutte le anime, le nazioni, il mondo intero = totalità di spazio

– al più presto = totalità di tempo

– con il massimo impegno = totalità di servizio

– con l’impiego di ogni mezzo lecito = totalità di mezzi

Vivere in questo modo significa vivere in modo totale il proprio impegno nel battesimo e nella cresima, per instaurare il regno di Cristo ovunque.

La consacrazione è il mezzo per arrivare alla identificazione con l’Immacolata, facendola vivere nel consacrato. L’ascetica e questa lotta spirituale continua contro i vizi, fondata su questa illimitatezza del dono a Maria e praticata in modo forte e costante, sono il presupposto con l’identificazione con Lei. San Massimiliano conosce la debolezza umana pertanto, i nostri peccati ed imperfezioni, devono essere a Lei donati non perché se ne compiaccia ma perché noi possiamo dire: “Cara Mamma tu sai che io sono debole ma io vorrei essere diverso, dono tutto a Te perché tu possa trasformare questa mia miseria in grazia in cui Tu sovrabbondi!”. Questo dono è un dono gradito a Maria perché, piano piano, trasformerà il Suo consacrato, il Suo figlio che tutto a Lei si dona. Tuttavia questo dono di sé deve essere accompagnato dall’impegno di evitare in futuro ogni colpa anche la più piccola. Noi siamo consacrati all’immacolata e noi desideriamo non offenderla per quanto dipende da noi, questo processo rientra perfettamente nelle dinamiche della consacrazione illimitata nel senso che, questa illimitatezza, implica un perfezionamento sempre maggiore, potremmo dire un perfezionamento perfettibile. Diremo dunque, un divenire simili all’immacolata, in un modo sempre più perfetto, perché l’illimitatezza della donazione è il segreto della santità (santificazione).

Se la santità, come spiegava san Massimiliano dipende da due volontà, volontà di Dio e volontà nostra. E’ possibile descrivere questo concetto con questa formula matematica:

V + v = S

Dove “V” è la Volontà di Dio, “v” è la volontà nostra, “S” è la santità. Quando le due volontà si uniformano c’è la santità, ma se la santità dipende da queste due volontà la volontà di Dio è per la nostra santificazione pertanto Lui ci darà la grazia per fare questo, questa grazia è il punto esclamativo della nostra santificazione. Dio vuole sempre la nostra santificazione ma esiste anche il punto interrogativo che è la nostra volontà, ovvero che noi non vogliamo abbastanza la nostra santificazione, non ci impegniamo abbastanza per essa. Quindi l’illimitatezza della donazione spinge la volontà al suo grado più eroico e non il sentimento che è mutabile. Il sentimento può essere presente oggi ma non esserci più domani, mentre l’illimitatezza della donazione spinge il volere a diventare il collaboratore principale della Mediatrice di tutte le grazie e dunque diventa il segreto della santificazione.

La dottrina mariana di San Massimiliano gode di un impianto solido e rigoroso e, allo stesso tempo, diventa il programma di azione per l’apostolato e la conversione di tutte le anime da portare a Dio attraverso Maria. La base dottrinale di San Massimiliano, per quanto concerne la consacrazione, è il perno sia per la santificazione dell’anima che per il programma di apostolato.

Fonte

Fra Pietro M Pedalino, estratto corso di consacrazione