Pensiero del giorno 13 dicembre

 

Seconda settimana di Avvento. 

“Imparate da me che sono mite e umile di cuore”. Mt 11,28-30

Il cammino della mansuetudine. 

Tanto il testo del profeta Isaia nella prima lettura della Messa, quanto il Salmo responsoriale ci invitano a contemplare la grandezza di Dio e a confrontarla con la nostra debolezza, che sperimentiamo per via di frequenti cadute. E la Sacra Scrittura ci dice pure che “buono e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore”; coloro che sperano in Lui “riacquistano forza” mettono ali come aquile corrono senza affannarsi camminano senza stancarsi. 

Il Messia porta all’umanità un gioco e un carico. Ma quel giogo è leggero, perché è liberatorio, e quel carico non opprime, perché è il Signore a reggerne la parte più pesante. 

Con i suoi precetti e comandamenti il Signore non ci schiaccia; essi, al contrario, ci rendono più liberi e ci facilitano sempre l’esistenza. Nel Vangelo della Messa Gesù ci dice: «Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparerete da me che sono mite e umile di cuore e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero». 

Il Signore propone se stesso come modello di mansuetudine e di umiltà, due virtù, due atteggiamenti del cuore tra loro inseparabili. Gesù si rivolge alle persone che lo seguono “stanche e sfinite, come pecore senza pastore», e guadagna la loro fiducia con la mansuetudine del suo cuore, sempre accogliente e comprensivo. 

La liturgia dell’avvento ci propone Cristo, “mansueto e umile” affinché ci avviciniamo a lui con semplicità, sforzandoci di imitarlo in questo aspetto mentre ci prepariamo al Natale. Solo così potremo capire i fatti di Betlemme; solo così potremo far sì che quanti camminano vicino a noi ci accompagnino fino a Gesù Bambino. 

A un cuore mansueto e umile, com’ è quello di Cristo, le anime si aprono con fiducia. Lì nel suo cuore amabilissimo, le moltitudini trovano rifugio e riposo. Anche oggi è da Lui che le folle si sentono fortemente attratte, forse inconsapevolmente, ed è in Lui che possono trovare la pace. 

Il Signore ci ha esortato a imparare da Lui. La fecondità di ogni apostolato sarà sempre molto legata alla virtù della mansuetudine. 

Fonte: Estratto da : “Parlare con Dio, Francesco Fernandez Carvajal, Vol  I,  ed Ares- Milano, pag 76-78.

SANTA GIORNATA!