Pensiero del giorno 05 gennaio 2024

 

La Fede dei Magi

«Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da Oriente a Gerusalemme» avevano visto una stella, e, per una speciale grazia di Dio, avevano saputo che annunciava la nascita del Messia che il popolo ebreo attendeva. 

Studiare il firmamento era l’occupazione ordinaria di quei saggi, e di questa circostanza Dio si valse per far conoscere loro la sua volontà. «Dio li chiama per mezzo di cose comuni e famigliari per loro e fa risplendere sul loro capo una grande stella, molto diversa da tutte le altre, in modo da impressionarli e sbalordirli con la sua grandezza, con la sua bellezza». Come riuscirono a capire con sicurezza di che si trattava? Lo ignoriamo, ma essi lo seppero e si misero in cammino; senza dubbio ebbero un’ispirazione davvero straordinaria da Dio, che li desiderava presenti a Betlemme come aveva annunciato Isaia: «Alza gli occhi intorno e guarda…; i tuoi figli vengono da lontano». Sarebbero stati i primi fra tutti quelli che poi sarebbero giunti da ogni tempo, da ogni luogo. E furono fedeli a questa grazia. 

Lasciarono famiglia, comodità, beni. Non dovette loro risultare facile spiegare il motivo del viaggio. E probabilmente, senza troppe spiegazioni, presero quanto di meglio avevano per portarlo come omaggio, e si fossero in cammino per adorare Dio. 

Il viaggio dovette essere lungo e difficile. Essi, però procedettero con fortezza. Questi uomini decisi e senza rispetto umani. Ci insegnano ciò che dobbiamo fare per giungere fino a Gesù, accantonando tutto quello che potrebbe sviarci o farci tardare. «Talvolta può trattenerci, in ciò che è necessario fare per seguire Gesù definitivamente e amorosamente, il timore che la nostra condotta possa essere giudicata in qualche modo eccessiva, esagerata. Vedete invece che questi personaggi, che riempiono di allegria le nostre feste familiari, ci danno una lezione di coraggio, la lezione di non tenere in conto il rispetto umano, che paralizza molti uomini che potrebbero essere già vicini a Cristo, vivendo con Lui. 

Anche noi abbiamo visto nell’intimo del nostro cuore, la stella, che c’ invita a distaccarci da ciò che ci tiene legati e a superare il rispetto umano che ci impedisce di raggiungere Gesù. «Guardate con quanta delicatezza ci invita il Signore; si esprime con parole umane, come un innamorato: “Io ti ho chiamato per nome, tu mi appartieni (Is 43,1)”. Dio che è la bellezza, la grandezza, la sapienza, ci annuncia che gli apparteniamo, che siamo stati scelti come oggetti del suo amore infinito. È necessaria una forte vita di fede per non sciupare questa meraviglia che la Provvidenza divina affida alle nostre mani: ci vuole una fede come quella dei Magi, che ci faccia convinti che né deserto, né tempeste, né la quiete delle oasi, ci impediranno di giungere alla meta della Betlemme eterna, della vita definitiva in Dio».

Fra tutti gli uomini che hanno contemplato la stella, solo questi Magi d’Oriente ne scoprono il profondo significato. Solo essi capiscono quel che per gli altri non sarebbe stato niente di più, che una meraviglia del firmamento. È possibile che anche altri abbiano ricevuto la stessa grazia speciale da Dio e non abbiano, purtroppo, corrisposto. 

Chiediamo con la chiesa Dio nostro Padre: «Re delle genti, che hai voluto i Magi a Betlemme come primizia dei popoli chiamati alla fede, donaci lo spirito di adorazione e di servizio». 

Fonte: Parlare con Dio, Francisco Fernandez Carvajal, Vol I, Ed Ares, Milano

SANTA GIORNATA!