Pensiero del giorno 08 settembre 2024

 

 XXIII del Tempo Ordinario- NATIVITA’ DELLA BEATA VERGINE MARIA
PREGHIERA DEL MATTINO

Donaci, Signore, i tesori della tua misericordia e poiché la maternità della Vergine ha segnato l’inizio della nostra salvezza, la festa della sua Natività ci faccia crescere nell’unità e nella pace..

IL VANGELO DI OGGI

+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, di ritorno dalla regione di Tiro, Gesù passò per Sidone, dirigendosi verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decapoli. E gli condussero un sordomuto, pregandolo di imporgli la mano. E portandolo in disparte lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse: “Effatà” cioè: “Apriti!”. E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo raccomandava, più essi ne parlavano e, pieni di stupore, dicevano: “Ha fatto bene ogni cosa; fa udire i sordi e fa parlare i muti!”.

UNA RIFLESSIONE PER TE

Chiunque incontra Cristo con fede diventa nuova creatura, ed illuminato e salvato, non può fare altro che narrare quanto per lui il Signore ha fatto. È il caso del sordomuto del vangelo di oggi, e dovrebbe essere il caso di ognuno di noi battezzati e toccati nel battesimo alle orecchi e alle labbra. Ma noi lo abbiamo dimenticato o lo dimentichiamo spesso. Esortiamoci a riconoscere le cose che il Signore opera in noi e diventiamone annunciatori. L’essere toccati da Cristo è essere salvati, è avere vita nuova. Ed egli, non più Dio lontano ma Emmanuele, il Dio con noi, ci tocca nelle orecchie, quando leggiamo le sacre scritture, ci tocca alle labbra quando ci comunichiamo dal suo santo altare, ci tocca al cuore quando compiamo il suo primo comandamento, quello dell’amore. Il motivo che ci fa dimenticare i grandi benefici di Dio in nostro favore è il nostro peccato. Ma con la sua grazia, con il suo tocco santo, il tocco eterno ma che in continuo si rinnova, veniamo ricreati e rigenerati alla vita eterna.

UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!

Carissima amica ed amico, buongiorno e buona Domenica. “Effatà” è la parola-chiave con cui Gesù, il Comunicatore del Padre, rompe interamente la sordità e l’essere muto di un uomo murato vivo nella sua impossibilità di comunicare. In un mondo dove, per grazia di Dio e dell’ingegno umano, sono sempre più prestigiose le possibilità del comunicare, il paradosso è l’incomunicabilità che affligge spesso l’uomo d’oggi, anche nel rapporto di coppia. Il rischio è l’eccesso di comunicazione che annienta l’altro e l’annulla e il parlare di cose futili con una notevole incapacità di ascolto. Si resta chiusi a livelli profondi nell’incomunicabilità con Dio e con gli altri. Questa mattina ti invito ad esercitarti a vivere tutte le occasioni di silenzio con piena consapevolezza. È lì che Gesù pronuncia il suo “effatà”, aprendoti all’ascolto di Dio e dei fratelli. E’ lì che nasce una comunicazione profonda, sana, efficace, rispettosa dell’altro. Nella preghiera, invoca il Signore con queste parole: “Apri, Signore il mio cuore e comprenderò le Parole del Figlio tuo. Amen”.

Don Mario

BUONA GIORNATA, BUONA DOMENICA E IL SIGNORE TI BENEDICA.