Pensiero del giorno 1 marzo 2023

 

IL VANGELO DI OGGI

 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: “Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorché il segno di Giona. Poiché come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c’è qui. Quelli di Ninive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c’è qui”.

UNA RIFLESSIONE PER TE

L’episodio della predicazione efficace di Giona agli abitanti di Ninive, città pagana, illustra l’opportunità della penitenza accompagnata dalla preghiera. La salvezza è offerta a tutti; i Niniviti credettero in Dio (stesso verbo utilizzato per designare le fede di Abramo, in Genesi 15,6). Ormai anche i pagani, e non più esclusivamente i discendenti del popolo dei patriarchi, si sono disposti ad accogliere il Dio misericordioso che invitava alla penitenza: tutti accettarono, dal re al più piccolo, anche agli animali fu imposto di non mangiare e di non bere”. Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si impietosì”. A chi si impegna, tutto è possibile; ogni preghiera è esaudita, perché sostenuta da una condotta rinnovata. Per Luca, il “segno di Giona” è sempre valido; anzi “ben più di Giona c’è qui”. A chi sollecita un segno dal cielo, il Signore precisa che il suo esempio e la propria predicazione sono un richiamo continuo alla conversione, più stimolante degli antichi segni orali comunicati agli abitanti di Ninive e alla regina del sud (per il tramite di Salomone). I pagani furono capaci di riconoscere in Giona un inviato di Dio; ma la presente generazione rimane indifferente, e non riflette sul significato della presenza di Cristo. La nostra Quaresima ci stimoli ad accettare coraggiosamente un impegno di penitenza e di preghiera. Il ritornello del salmo 50, che precede la proclamazione del Vangelo, è incoraggiante: “Tu gradisci, Signore, il cuore penitente”.

UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!

Carissima amica ed amico, buongiorno. Il chiedere continuamente segni vuol dire non riconoscere il significato delle cose, vuol dire rimandare sbrigativamente tutto ad un “oltre” che sfuma evanescente e che non potrà mai dirsi presente. Chi chiede segni non riconosce la salvezza di Dio viva e operante nel mondo. Questa mattina ti invito a chiederti: come sto vivendo la mia esperienza di cristiano? La quaresima è occasione per riconoscere la presenza di Cristo nella tua vita e nell’avere la fiducia che solo in Lui puoi riporre le tue speranze. Nella preghiera rivolgi al Signore questa invocazione: “Signore Gesù, spesso sono tentato di chiederti segni piccoli o grandi per capire meglio quello che ho da compiere lungo la via. Ecco, tu qui mi persuadi che l’unico vero segno sei tu. O Crocifisso e Risorto: porta di luce sulla mia strada. Fammi entrare con te nell’ambiente divino del vivere, ogni giorno, ciò che il Padre vuole e vivere solo per il Padre. Amen”.

Don Mario

 

BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.