Pensiero del giorno 10 agosto 2022
Il fatto dell’Assunzione dedotto dal Nuovo Testamento
Dopo aver visto i passi dell’Antico Testamento che implicitamente ci parlano dell’Assunzione passiamo ora al Nuovo Testamento:
- a) «L’angelo Gabriele disse a Maria: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”» (Lc. 1, 28).
L’angelo non disse «Ti saluto, o Maria», ma «o piena di grazia», come se questo fosse il nome, la caratteristica di lei, da sempre e per sempre. Costei poteva essere assunta? Sì certamente. Essendo «piena di grazia» dal primo istante del concepimento sino all’ultimo respiro emesso su questa terra, lei è rimasta illesa dal peccato originale e anche dal pur minimo peccato personale; così illesa, non ha contratto nemmeno vagamente le conseguenze del peccato né nell’anima né nel corpo; non avendole contratte, non può che essere stata assunta al Cielo. Come nel saluto di Gabriele a Maria è implicito il concetto di Immacolata Concezione, così vi è implicito il concetto di Assunzione. «Questi due privilegi infatti sono strettamente connessi tra loro… Ella per privilegio del tutto singolare ha vinto il peccato con la sua Concezione Immacolata; perciò non fu soggetta alla legge di restare nella corruzione del sepolcro, né dovette attendere la redenzione del suo corpo sino alla fine del mondo» (Pio XII n. 4, 5). Inoltre, la grazia conduce alla gloria. La grazia è la gloria in germe, la gloria a sua volta è la grazia in tutto il suo fiore e frutto. La vita della grazia e la vita della gloria sono sostanzialmente la stessa cosa, Tanta è la grazia, altrettanta è la gloria.
Ora Maria in Cielo, essendo piena di grazia, è altresì piena di gloria. E questo appunto è l’Assunzione: pienezza di grazia e gloria. Pio XII approva i Dottori Scolastici che «fra i detti del Nuovo Testamento considerarono con particolare interesse le parole “Ave, o piena di grazia, il Signore è con te…” poiché vedevano nel mistero della Assunzione un complemento della pienezza di grazia elargita alla Beatissima Vergine» (n. 27). Lo stesso Papa ricorda che «in un discorso tenuto il giorno dell’Assunzione di Maria, spiegando queste parole del saluto dell’Angelo “Ave, o piena di grazia…” il Dottore Universale (S. Alberto Magno) confronta la Santissima Vergine con Eva e dice espressamente che fu immune dalla quadruplice maledizione alla quale Eva fu soggetta» (n. 30).
- b) Elisabetta, accogliendo la cugina Maria nella propria casa, «fu piena di spirito santo ed esclamò a gran voce: Benedetta tu fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo grembo» (LC. 1. 41-42).
Qui La Madonna è riconosciuta benedetta, cioè non solo totalmente esente dalle maledizioni inflitte ad Eva e a tutte le altre donne considerate come «donne» e come «membra dell’umanità peccatrice», ma anche e soprattutto adorna di tutte le benedizioni derivanti in lei dalla dignità di Madre di Dio. È riconosciuta tanto benedetta da essere associata a Gesù nella medesima benedizione emessa quasi nella stessa linea di lui: tanto benedetta dunque, da comportare una benedizione veramente totale. Ora se Maria non fosse stata assunta al cielo, bisognerebbe dire che Elisabetta non ha detto la verità nel chiamare benedetta Maria. Ma può essere non veritiera chi, come Elisabetta, è per riconoscimento del Vangelo stesso, «piena di Spirito Santo» mentre parla? Non è possibile, perché lo Spirito Santo ispira solo e sempre la verità. E allora se Maria è stata assunta, bisogna dire che Maria è veramente benedetta perché lo è nella misura più completa. «Il frutto del suo grembo» è in Cielo; anche lei deve essere in cielo: Gesù e Maria sono la coppia benedetta in opposizione alla coppia maledetta formata da Adamo ed Eva.
- c) il Vangelo presenta Maria come Madre di Gesù.
La carne della Madre e la carne del Figlio, pur essendo due sostanze numericamente diverse e pur appartenendo a due persone differenti, hanno sostanzialmente la medesima identità, perché la carne del figlio prende origine, nutrimento e sviluppo dalla carne della madre, secondo le leggi della natura che legano l’uno all’altra per nove mesi. Questa verità è più forte nel caso della Madonna, che ha generato Gesù senza alcun concorso d’uomo, ma con la sola sua sostanza resa feconda dallo Spirito Santo. Può pertanto dirsi Madre di Gesù più pienamente di quanto possa dirsi qualsiasi altra madre rispetto al proprio figlio, in tutte le operazioni del corpo (concepimento, gestazione, parto, allattamento) mentre tutti gli altri figli sono qualcosa anche del padre, oltre che della madre. Ora dal momento che la carne di Gesù è ascesa alla Gloria del cielo, perché mai la carne di sua Madre non avrebbe dovuto avere simile sorte? Tutto fa pensare che lei l’abbia avuta. In Cielo doveva esserci il corpo generato, Gesù, con il corpo generante, Maria (Alcuino + 804, monaco inglese, il più grande erudito del suo tempo).
«Sembra quasi impossibile figurarsi separata da Cristo, … dopo questa vita, Colei che lo concepì, lo diede alla luce, lo nutri col suo latte, lo portò tra le braccia e lo strinse al petto» (Pio XII n. 38).Inoltre, Gesù è stato in terra uomo completamente come ogni uomo, in tutte le manifestazioni della vita umana, come mangiare, dormire, viaggiare, essere stanco, soffrire la sete ecc. Anche in cielo Egli è rimasto uomo e lo rimarrà per sempre. Perché mai dovrebbe stare là senza la madre? Tutto la fa pensare vicino a lui, non più certo, per provare l’umanità di Gesù ma per proclamarla ed esaltarla al cospetto dell’eternità. Egli è veramente il Figlio di Maria, per sempre.
C’è poi tra madre e figlio anche un vincolo morale: per es. quando il figlio è più alto della madre per prestigio, essa viene innalzata all’altezza del figlio. Ciò si verifica appunto nel caso di Gesù e Maria. Gesù è stato elevato fino al Cielo: perché mai sua Madre non dovrebbe stargli accanto? Nel piano di Dio c’è la missione impetratoria da esercitare anche in cielo da parte della Madonna. Lei allora deve stare lassù con tutta la sua personalità di Madre, cioè non solo con l’anima ma anche il corpo, perché possa esercitare la sua missione. Pio XII conferma i teologi scolastici i quali «ritenevano che la forza di tale argomenti (assunzionistici) riposa sulla dignità incomparabile della maternità Divina» (n. 25).
Estratto da:
L’Assunzione di Maria al Cielo, Sac. Pasquale Casillo
Preghiera della Novena V giorno: