Pensiero del giorno 10 febbraio
Ave Maria!
“Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli”
Mc 7,24-30
Gesù volle fare una visita alle contrade pagane di Tiro e di Sidone, chiamate anche siro-fenicia, perché unite alla provincia romana di Siria. Gli ebrei chiamavano i Cananei gli abitanti di questa regione, e per questo la donna che supplico il Redentore è chiamata da San Matteo Cananea. Gesù Cristo, passò in territorio pagano per far diminuire l’avversione che avevano contro di lui gli scribi e i farisei e, nello stesso tempo, per chiamare anche i pagani alla Fede. Non voleva fare un apostolato in quelle regioni, ma desiderava quasi prenderne possesso tacitamente, e perciò non voleva che si sapesse della sua presenza in quei luoghi. Ma non poté rimanervi nascosto, perché, ben presto, si sparse la notizia del suo arrivo.
Dal contesto si può rilevare che gli Apostoli non fossero stati molto contenti di andare in terra pagana; essi che, prima avevano interrogato Gesù sulle sue affermazioni riguardo al mangiare al bere perché erano sembrate loro contrastanti con gli usi legali, non dovettero guardare di buon’occhio quell’escursione in terra pagana e presso i pagani, stimati dagli Ebrei come cani. Questo loro sentimento nascosto traspare dalla stessa durezza delle risposte che il Redentore diede ad una povera donna che lo supplicava di scacciare il demonio da una sua figlia.
La poveretta, saputo della venuta di Gesù, andò dietro a Lui nel luogo dove Egli si trovava e lo supplicò di avere pietà della figlia. Ma Gesù, rispecchiando nelle sue parole l’occulto sentimento degli Apostoli verso i pagani, e perché costoro avessero potuto vederne la durezza e rammaricarsene, disse che non era bene prendere il pane dei figli e darlo ai cani.
Questa espressione non poteva assolutamente stare sulle labbra dell’infinita Bontà, e Gesù la disse ripetendo con parole sue quello che gli apostoli pensavano internamente, e le disse, come si rileva da San Matteo, per le insistenze che gli fecero gli stessi Apostoli. Essi che trovavano malfatto andare dai pagani, avrebbero voluto poi che Gesù avesse accontentato quella donna per non farla più gridare.
La donna capì bene il senso delle parole del Signore, e lungi dal offendersi, sentì tanto forte la Bontà di Lui che rispose con maggiore umiltà e fiducia: “Anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole di figli”. Si umiliò e disse una parola di grande fiducia, e per questa parola ottenne la grazia e il demonio fuggì dalla figlia. Lo disse esplicitamente Gesù: Per quanto hai detto va, il demonio è uscito da tua figlia. L’umiltà è come una saetta per Satana, lo ferisce in pieno ed è un elemento a lui così contrario che ne rifugge come il pesce rifugge dall’aria libera.
Le grandi invasioni diaboliche avvengono quando l’orgoglio apre loro la via, e le grandi sconfitte che egli subisce avvengono per la santa umiltà che lo confonde. Se comprendessimo questa grande verità e sapessimo umiliarci dinanzi a Dio, saremmo invulnerabili da parte di Satana. Commento ai Vangeli del Servo di Dio Dolindo Ruotolo
L’umiltà è la virtù che conquista Dio com’è avvenuto per la Vergine Maria e ci permette di ottenere ogni Grazia.
Umiltà e fede, costringono il Cuore di Dio a donarci le grazie e anche i miracoli.
Santa Giornata!