Pensiero del giorno 10 novembre 2023

 

IL VANGELO DI OGGI

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “C’era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore. L’amministratore disse tra sé: Che farò ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno. So io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua. Chiamò uno per uno i debitori del padrone e disse al primo: Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d’olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta. Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta. Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce”.

UNA RIFLESSIONE PER TE

La lode rivolta all’amministratore non riguarda certo la sua astuzia da falsario e da imbroglione, ma la capacità di aver saputo utilizzare il presente per assicurarsi il futuro, di provvedere al suo domani, sfruttando l’oggi. La lezione per il discepolo diventa così logica: egli non deve vivere alla giornata, ma essere prudente e accorto per il suo futuro, deciso e pronto a disporre quanto ha in suo potere ora, per l’avvenire. Il lamento di Gesù approfondisce il contrasto tra i figli di questo mondo e i figli della luce. I primi non hanno altra norma che l’interesse personale e tutto costruiscono per la vita di quaggiù. I cristiani che sono i figli della luce dovrebbero scorgere il valore da dare alla vita e al mondo futuro che si aprirà dopo quello presente. Paragonati invece ai figli di questo mondo si mostrano indecisi e fiacchi quando si occupano del loro avvenire luminoso. Beati noi se lo sguardo che ci diamo, alla luce di quanto ci è stato detto, ci svela che ci stiamo preoccupando di essere, come figli della luce, scaltri, abili nel bene, capaci di creare tutte quelle cose buone e giuste che non ci sono ancora, e che Dio affiderà precisamente alla nostra iniziativa.

UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!

Carissima amica ed amico, buongiorno. Se tanta pusillanimità ancora serpeggia nel mondo dei cristiani, dipende dalla mancanza di fede e di fiducia nel Signore, dalla mancanza di preghiera e dalla perenne tentazione dell’autosufficienza. Tutto ciò ci rende deboli e paurosi, rischia di riportare la Chiesa nel buio delle catacombe e soprattutto di subire passivamente tutte le angherie o cadere nei facili compromessi con il mondo. Forse è ancora vero che: “I figli di questo mondo verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce”. Questa mattina ti invito a interpellarti sul tuo rapporto con i beni avuti da Dio e prendere atto di quanto il Signore ti ha dato in doni spirituali e materiali e di come li “amministri”. Nella preghiera, rivolgi al Signore questa supplica: “Dammi, Signore un cuore misericordioso e grande, perché doni con generosità quanto tu mi dai. Liberami, Signore, dall’avidità di possesso. Amen”.

Don Mario

BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA