Pensiero del giorno 10 ottobre 2023
Il Santo Rosario: la semina delle grazie
Nella città di Torino, un lunedì mattina, molto presto, il Santo, camminando per la strada, incontra una donnetta che percorre lentamente la strada con una coroncina del Rosario in mano.
Il Santo, salutandola, non si trattenne dal chiederle come mai andasse girando a quell’ora insolita per le strade, e la donnetta con molta semplicità e modestia gli rispose: «Cammino per le strade di Torino e recito il Rosario seminando le Ave Maria per purificare la città da tutti i peccati della domenica… la Madonna sola può purificare la città dalle immondizie dei peccati commessi…».
Il Santo rimase ammirato della donnetta e fece tesoro di questo esempio parlandone con frequenza nelle sue prediche e nelle esortazioni al popolo.
Un episodio simile si legge anche nella vita di Don Giovanni Rossi, il Fondatore della Pro Civitate Christiana, ad Assisi, come leggiamo in una cronaca: «Una mattina, sulle primissime ore, Don Giovanni Rossi, l’apostolo della Cittadella di Assisi, incontrò per una via di Milano una giovane operaia che lo salutò rispettosamente.
È così raro il caso di ricevere in una città come Milano
simili cortesie, che il buon sacerdote si fermò.
“Buon giorno, figliuola”, le disse. “Dove vai?”.
“Alla fabbrica di…”.
“Fin là? Mi pare un po’ distante”.
“Eh, abbastanza, padre”.
“Quanto c’impieghi?”.
“Circa un’ora”.
“E perché non prendi il tram?”.
“Preferisco andarvi a piedi ”.
“Non sai che il tempo è oro? Ti par poco un’ora di
cammino? Quando arrivi alla fabbrica sei già stanca”.
“Ha ragione, padre; ma vado sempre a piedi, tutti i giorni”.
“Economia sbagliata, figliuola. Risparmi lire e ci rimetti
di scarpe, di salute, di tempo”.
“Ma io non lo faccio per economia”.
“E perché allora?”.
“Perché… Vuole proprio che glielo dica? ”.
E con un leggero rossore l’operaia soggiunse: “Per le vie della città, ancora immersa nel sonno, non faccio che dire il Rosario, ripetendo le Ave Maria. Le semino a centinaia le mie povere Ave Maria, a destra e a sinistra. Spero che la Madonna metta il buon seme in qualche cuore che ne ha bisogno e che non sa pregare”.
Don Giovanni rimase ammirato e commosso.
“Se questo è il motivo – disse dopo una pausa – credo che valga la spesa di consumare un più di tempo e di scarpe.
Fa’ pure così, figliuola. Dio ti benedica. Spargi ogni mattina il buon grano delle tue Ave Maria; qualche cosa spunterà.
Il seme non cade sempre sulla polvere della via o sul marciapiede o sulle spine…”».
IMPARIAMO DAI SANTI
Questi sono due piccoli episodi edificanti e istruttivi per tutti. Con il Rosario, con le Ave Maria noi possiamo operare il bene senza che nessuno ci veda o se ne accorga.
Ogni Ave Maria è grazia che purifica, che illumina, che sostiene, che conforta. Quanto tempo non perdiamo noi per le strade? sui pullman? nelle file di attesa alle poste o al negozio?…
Che cosa costerebbe sgranare la coroncina e dire un po’ di Ave Maria?
Così facevano i santi, nostri modelli. Pensiamo, ad esempio, al beato Carlo de Foucauld che recitava il Rosario fra le dune del deserto; a santa Bernardetta Soubirous, che riempiva l’infermeria, dove era ricoverata, con la recita ininterrotta di Rosari; a san Massimiliano Maria Kolbe che pregava con il Rosario sui treni e sulle navi, nei viaggi e stando ricoverato in sanatorio; a san Pio da Pietrelcina che sgranava la corona del Rosario anche nei viali dell’orto del convento, salendo e scendendo le scale. Erano davvero instancabili, i santi, nel seminare grazie sui loro passi con la corona del Santo Rosario!
Se ci impegniamo, possiamo anche noi diventare seminatori di Ave Maria sui nostri passi ovunque ci troviamo, sgranando la coroncina del Rosario.
E sarebbe una piccola semina di grazie dappertutto, per le strade, sui pullman, alle poste e al negozio… Semina silenziosa e santa, semina di grazie e di benedizioni per noi e per gli altri… Impariamo dai santi e mettiamo in pratica.
FONTE: Ottobre, Il mese del Rosario, P.Stefano M. Manelli, settembre 2010, © Casa Mariana Editrice.
SANTA GIORNATA!