Pensiero del giorno 11 dicembre 2023
“Uomo ti sono perdonati i tuoi peccati ” Lc 5,17-26
Il Signore guarda quel malato con immensa pietà, e gli rivolge alcune parole che meravigliano tutti: «Uomo i tuoi peccati ti sono rimessi».
Quando Davide peccò e andò a gettarsi ai piedi di Natan, questi gli disse: «Il Signore ha perdonato il tuo peccato».
Era Dio che lo aveva perdonato; Natan si era limitato a trasmettere il messaggio che restituì a Davide la gioia e lo scopo della vita. Gesù invece perdona nel proprio nome. Questo scandalizza gli scribi presenti: «Chi è costui che pronunzia bestemmie? Chi può rimettere i peccati, se non Dio soltanto?».
Per contro, è ben possibile che il paralitico abbia sperimentato con particolare lucidità tutta la propria indegnità; forse comprese in quel momento, come mai fino ad allora gli era capitato, la necessità di presentarsi pulito davanti allo sguardo purissimo di Gesù, che gli penetrava fino in fondo all’anima con grande misericordia. Ricevette in quel momento la grazia di un perdono davvero grande: era il premio per essersi lasciato aiutare. E subito gli sopraggiunse un’allegria quale mai prima avrebbe immaginato. E’ l’allegria di ogni confessione contrita e sincera. Ormai poco gli importava della sua paralisi. La sua anima era purificata e aveva incontrato Gesù.
Il Signore che legge i pensieri di tutti, volle però lasciare ben chiaro -anche per quelli come noi che avrebbero meditato questa scena dopo secoli -che egli ha ogni potere in cielo e in terra, perché è Dio; anche il potere di perdonare i peccati. E lo dimostrò col miracolo della guarigione completa di quell’uomo.
Un tale potere di perdonare i peccati fu trasmesso dal Signore alla sua Chiesa nelle persone degli Apostoli, affinché la chiesa stessa, per mezzo dei sacerdoti, potesse esercitarlo fino alla fine dei tempi: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».
I sacerdoti esercitano il potere del perdono dei peccati non per virtù propria, ma in nome di Cristo- in persona Christi-, come strumenti nelle mani del Signore. Solo Dio può perdonare i peccati, e ha voluto farlo nel sacramento della Penitenza, attraverso i suoi ministri, i sacerdoti. Ecco è con tema di urgente catechesi tra quanti e ci stanno intorno; li aiuterà ad avvicinarsi con più amore a questo sacramento.
Approfittiamo della nostra orazione odierna per rendere grazie al Signore che ha lasciato alla sua Chiesa, nostra Madre, un così immenso potere: grazie, Signore, per aver messo a nostra disposizione e così facilmente un dono tanto grande.
Questo momento di orazione ci può aiutare anche a esaminare, insieme al Signore, la qualità delle nostre confessioni: se le prepariamo con un esame di coscienza attento, se in ciascuna giungiamo a una sincera contrizione, se ci confessiamo con la frequenza che avevamo deciso, se siamo sinceri fino in fondo col confessore, se ci sforziamo di mettere in pratica i consigli ricevuti.
Oggi può essere un momento opportuno per vedere alla presenza di Dio quale fra i nostri parenti, amici o colleghi possiamo aiutare a fare un buon esame di coscienza, o quali di loro hanno, più bisogno di una parola di incoraggiamento che li spinga a ricevere questo sacramento in preparazione al Natale.
Essi lo aspettano, nel più profondo della loro anima, e anche il Signore attende che si avvicinino a questa fonte della sua misericordia. Non accade che siamo noi a mancare: è il regalo più grande che possiamo fare loro. Nostra Madre, Santa Maria Refugium peccatorum, avrà compassione di loro e di noi.
Fonte: Estratto da Parlare con Dio, Francisco Fernandez Carvajal, Vol I, Ed Ares- Milano, pag 66-68.
SANTA GIORNATA!