Pensiero del giorno 12 dicembre 2024
MADONNA DI GUADALUPE
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore di potenza e misericordia, Tu che hai benedetto gli indiani d’America a Tepeyac con la presenza della Vergine Maria a Guadalupe. Possano le Sue preghiere aiutare tutti gli uomini e tutte le donne ad accettarsi uno con l’altro come fratelli e sorelle. Attraverso la Tua giustizia presente nei nostri cuori possa la Tua pace regnare nel mondo. Noi ti chiediamo questo, attraverso nostro Signore Gesù Cristo tuo figlio, che vive e regna con Te e con il tuo Santo Spirito, unico Dio, nei secoli dei secoli. Amen.
IL VANGELO DI OGGI
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù disse alla folla: “In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono. La Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni. E se lo volete accettare, egli è quell’Elia che deve venire. Chi ha orecchi intenda”.
UNA RIFLESSIONE PER TE
Le letture di oggi ci parlano della vicinanza di Dio, della sua misericordia e del suo potere trasformante. È un Dio che ci tiene per mano, che non ci abbandona nella nostra debolezza e che ci invita a partecipare al suo progetto di salvezza. Questo cammino di Avvento è un’occasione per scoprire come il Signore vuole rinnovare la nostra vita e la nostra speranza.
Non temere: Dio è il nostro aiuto
Il profeta Isaia ci dona parole di grande consolazione: “Io sono il Signore, tuo Dio, che ti tengo per la destra e ti dico: ‘Non temere, io ti vengo in aiuto’”. Queste parole risuonano come una carezza di Dio, che si china sulla nostra fragilità per sostenerci. Anche quando ci sentiamo piccoli e insignificanti – come “vermetto di Giacobbe” – Dio non ci abbandona. Isaia usa immagini potenti per descrivere l’azione di Dio: i monti ei colli, simboli delle difficoltà e degli ostacoli, vengono ridotti in polvere. È un invito a fidarci della forza di Dio, che può trasformare anche le situazioni più aride e difficili della nostra vita.
Il Dio che risponde ai poveri e rinnova la terra
Isaia continua con una promessa straordinaria: “I miseri ei poveri cercano acqua ma non c’è… Io, il Signore, risponderò loro”. Il Signore non solo ascolta il grido dei poveri, ma trasforma i deserti in laghi e la terra arida in sorgenti. Questa immagine ci parla di un Dio che non è indifferente alla sete del suo popolo, ma interviene per portare vita e abbondanza. Nel deserto, Dio pianta alberi: cedri, mirti, ulivi, simboli di speranza e prosperità. Questo gesto non è solo un segno di abbondanza materiale, ma una dimostrazione visibile dell’amore e della potenza di Dio. È un invito a noi, oggi, a riconoscere e celebrare l’opera di Dio nella nostra vita e nella storia.
Giovanni Battista: il più grande tra i nati da donna
Nel Vangelo, Gesù parla di Giovanni Battista, definendolo il più grande tra i nati da donna. Giovanni è il profeta che prepara la strada al Messia, il testimone che invita alla conversione. Eppure, Gesù aggiunge che “il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui”. Questo paradosso ci ricorda che la grandezza nel Regno di Dio non dipende dal potere o dal prestigio, ma dall’accoglienza umile della sua grazia. Giovanni è il ponte tra l’Antico e il Nuovo Testamento, colui che annuncia l’avvento del Regno, ma siamo noi, oggi, i chiamati a vivere pienamente questa realtà nella nostra quotidianità.
Un cammino di trasformazione e speranza
Le letture di oggi si intrecciano in un messaggio di consolazione e fiducia. Isaia ci invita a non temere, perché Dio è il nostro aiuto; il Salmo ci spinge a lodare la sua bontà e misericordia, e il Vangelo ci chiama a riconoscere la grandezza del Regno dei cieli, che si manifesta nella nostra umiltà e nella nostra disponibilità ad accogliere Cristo.
Pista di attualizzazione
Per rendere operativa la Parola di oggi, vi propongo alcune piste concrete:
1. Fiducia nel Signore: Nei momenti di difficoltà, ripetiamo le parole di Isaia: “Non temere, io ti vengo in aiuto”. Lasciamo che questa promessa illumini le nostre paure e ci dia speranza.
2. Riconoscere l’opera di Dio: Guardiamo alle “sorgenti” e agli “alberi” che Dio ha piantato nella nostra vita, ringraziandolo per le sue benedizioni e rinnovando la nostra fiducia nel suo amore.
3. Preparare la strada al Signore: Come Giovanni Battista, cerchiamo di essere testimoni del Regno nella nostra quotidianità. Possiamo farlo con gesti concreti di carità e con una parola che ispiri speranza negli altri.
4. Portare vita nei deserti altrui: Ispirati dalle immagini di Isaia, impegniamoci a portare speranza a chi vive momenti di aridità spirituale o materiale, offrendo sostegno e vicinanza.
Cari fratelli e sorelle, Dio è il nostro redentore e il Santo d’Israele. In questo tempo di Avvento, lasciamoci trasformare dalla sua grazia e diventiamo strumenti della sua consolazione e misericordia nel mondo. Amen.
BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.