Pensiero del Giorno 12 giugno

Ave Maria!

FESTA DELLA SANTISSIMA TRINITA’

Dopo aver celebrato i grandi eventi della vita di Gesù e della nostra salvezza, oggi la parola di Dio ci invita a riflettere sul mistero che racchiude ed è all’origine di ogni altro mistero: la Trinità delle tre Persone Divine, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo che, pur nella loro diversità, formano un solo, unico Dio in cui noi fermamente crediamo. La Santissima Trinità è la verità più importante della nostra fede. Da questa Fonte Divina, derivano tutte le altre verità e ogni altro bene per l’intero universo. L’uomo, però, da solo non sarebbe mai riuscito a conoscere Dio così profondamente, se Dio stesso, nella sua immensa bontà, non si fosse degnato di rivelargli il mistero della propria intimità divina. Il Signore lo ha fatto gradualmente lungo i secoli, manifestando anche in questo la sua sapiente e Divina pedagogia. Nell’Antico Testamento il mistero della Trinità non era conosciuto, anche se non mancano in esso dei passi allusivi, tra i quali quello riportato oggi nella prima lettura. Nella sapienza, a cui fa riferimento il brano, non è difficile scorgere la figura della Sapienza eterna e increata, la seconda Persona della Trinità, attraverso la quale tutte le cose dell’universo furono create (cf Gv1,2-3). Ma soltanto alla luce dei divini insegnamenti di Gesù, Sapienza di Dio Incarnata, il mistero della Divina Trinità ci viene rivelato con chiare parole. “Dio nessuno l’ha mai visto- esclama l’apostolo Giovanni-: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato” (ivi,18).

Nel Vangelo odierno si fa un esplicito riferimento al mistero della Trinità. Parlando dello Spirito Santo, il Maestro Divino afferma: “Quando verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera […] perché prenderà del mio e ve lo annunzierà” (Gv 16,13-14). Questo significa che lo Spirito Santo non insegnerà nuove verità. La rivelazione è stata ormai compiuta dal Salvatore. Compito del Paraclito, invece, sarà di introdurre i credenti verso la comprensione piena del mistero di Gesù e delle verità da Lui rivelate. Dal testo emerge che, tra le persone Divine, esiste una profonda comunione, anzitutto di verità. Unica e la verità: il Padre la possiede totalmente e totalmente la comunica al Figlio: “Tutto quello che il Padre possiede è mio”, dichiara Gesù, e aggiunge: lo Spirito Santo “prenderà del mio e ve lo annunzierà”, ossia porterà nel cuore dei credenti le verità rivelate dal Figlio di Dio fatto uomo, presenti eternamente nel Padre. In tal modo Gesù attesta che tra le Persone Divine della Trinità esiste una perfetta comunione, non solo di verità, ma anche di natura, di vita e di amore.

La Santissima Trinità è il mistero centrale anche della vita del cristiano. Grazie al Battesimo, il Padre, il Figlio è lo Spirito Santo vengono a prendere stabile dimora nella sua anima. Ed è questo l’aspetto più consolante e mirabile del mistero. Attraverso questa ineffabile presenza le tre Persone Divine riversano nei nostri cuori  la loro stessa Vita Divina. Con l’abitazione della Trinità nella nostra anima, Dio raggiunge lo scopo della sua Rivelazione: elevarci ai vertici più alti del suo amore divino, fino all’unione trasformante con Lui e in Lui. Tutti i Santi hanno sperimentato nel più profondo dei loro essere questa augusta presenza. Ma, più di tutti, la Vergine Maria, che per tutta la durata della sua esistenza fu continuamente assorbita e immersa nel mistero trinitario.

Il mistero della presenza di Dio in noi deve riempire la nostra anima di profonda e intima gioia. Quando si è consapevoli di questo dono grande che Dio ha concesso all’uomo, la vita si trasforma in un anticipo di Paradiso. Impariamo, perciò, a ringraziare la Santissima Trinità unendoci ogni giorno alla lode che la Chiesa, attraverso la liturgia, specialmente nella Messa, offre al Dio uno e trino. Nell’attesa di cantare eternamente l’inno di lode alle tre Persone Divine, insieme alla Regina del cielo e a miriadi di Angeli e di Santi, trasformiamo intanto la nostra vita terrena in un inno incessante di amore alla Trinità. Quale altro fine può avere la nostra vita mortale se non quello di glorificare Dio?

Terminiamo queste nostre riflessioni con un’esortazione di Padre Pio: “Sia sempre benedetta la Triade sacrosanta e regni nel cuore di tutte le creature (epistolario III, p.65), accogliamo le parole augurali del nostro Santo e adoperiamoci a essere dimora permanente della Santa Trinità. Addolora profondamente constatare che oggi tanti cristiani, purtroppo, non sono più dimora di Dio. Il peccato mortale ha cancellato dal loro cuore ogni traccia della Divina Presenza. Non avendo più la vita Divina nell’anima, sono spiritualmente come cadaveri, più somiglianti al demonio che a Dio. Promettiamo al Signore di lottare energicamente contro il peccato, per conservare pura e intatta l’immagine che la Divina Presenza ha scolpito in noi, così che dai nostri cuori si innalzi una lode continua e perenne a Dio Padre Creatore, al Dio Figlio Redentore, e al Dio Spirito Santo Santificatore delle nostre anime.

P. Gabriele M Pellettieri, L’Omelia perla domenica, Anno C

SANTA FESTA!

Giaculatoria da ripetersi durante il giorno:

Sacro Cuore di Gesù mi abbandono in Te!