Pensiero del Giorno 12 marzo

 

12  Marzo 

        P R O T E T T O R E  DELLE  FAMIGLIE  CRISTIANE

In una bella pagina del suo libretto sul mese di marzo consacrato a San Giuseppe, il Beato Bartolo Longo scrive della dimora della Sacra Famiglia a Nazareth, con serenità e limpidità di parole come queste:

«La piccola casa di Nazareth era un vero paradiso. Vi si vedeva regnare l’ordine, la pace, la concordia e la carità più sublime. In quel santo ritiro si faceva ogni cosa nella regolarità più perfetta; era un mirabile modello della famiglia cristiana».

Questo è il vero modello di ogni famiglia cristiana, che diventa santa se, a somiglianza della Sacra famiglia, fa regnare, all’interno stesso della famiglia, “l’ordine, la pace, la concordia e la carità più sublime”: tutto questo, infatti, regnava nella Sacra Famiglia, tanto povera e umile, composta da San Giuseppe artigiano, con la Madonna e Gesù bambino in crescita nella povera casetta di Nazareth.

L’ordine nella famiglia è dato dal compimento esatto dei nostri singoli doveri di stato, secondo volontà di Dio che ci vuole tutti “santi”, pensando, parlando e operando con “pace, concordia e carità massima”, come facevano e fanno appunto i santi, rifuggendo interamente dalle massime del mondo, dalle tendenze dell’egoismo e dalle insidie del demonio, che costituiscono l’insieme delle tre concupiscenze: «concupiscenza della carne, concupiscenza degli occhi, superbia della vita» (1 Gv 2, 16) .

Quando viene rovinato l’ordine nella vita della famiglia, entra in essa lo scompiglio dei peccati, che sono la norma del mondo, come ci insegna l’evangelista san Giovanni: «Non amate il mondo, né le cose del mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui … E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno» (1 Gv 2, 15. 17).

Le vere famiglie cristiane debbono rendersi conto  che  esse vivono nel mondo, ma «non sono del mondo» (Gv 17, 16), e non debbono essere del mondo, perché sono di Cristo! Di qui, la necessità del distacco e della separazione dal mondo, che si trova «tutto sotto il potere di satana» (1 Gv 5, 19).

Il Beato Bartolo Longo scrive ancora:

«Si dice dei primi cristiani, che essi erano un cuore ed un’anima sola: con maggior ragione si deve dire di Gesù, di Maria e di Giuseppe . Si diceva questo dei primi fedeli, perché avevano il medesimo spirito, i medesimi desideri, i medesimi sentimenti ed i medesimi affetti; quanto più le tre auguste Persone della divina Famiglia erano unite nella sola e medesima carità di Dio!.

Desideriamo noi godere, come san Giuseppe, una grande unione con Gesù e Maria? Ad imitazione del Santo Patriarca,  d i s t a c c h i a m o  il nostro cuore da tutti gli oggetti creati».

Alla grande scuola di vita cristiana della famiglia che ci hanno donato gli insegnamenti di San Francesco di Sales,  sant’Alfonso de’ Liguori, san Giovanni Bosco, san Pio da Pietrelcina, dobbiamo tutti sapere che per vivere una vita di grazia divina è necessaria la separazione dal mondo, che può essere esteriore se animata da quella interiore, che è la più essenziale. Quale è stata infatti la separazione dal mondo della Sacra Famiglia? E’ stata anche esteriore, per la grande povertà e umiltà con cui vivevano, ma soprattutto è stata interiore per la ricchezza della vita di preghiera e di amore a Dio che invadeva e bruciava i loro cuori di giorno e di notte, nonostante le fatiche quotidiane del lavoro da svolgere.

Se guardiamo san Giuseppe a Nazareth, infatti, come lo vediamo?… La maggior parte delle ore del giorno la trascorreva nella piccola officina di falegname a lavorare guadagnando il pane quotidiano per la famigliola.  Preghiera e lavoro: ecco la sua vita di amore a Dio e al prossimo.  Vivendo sempre di amore a Dio e al prossimo si fa davvero “Terra-Paradiso” alla fine della vita.

Che cosa è il mondo, invece?…

Per chi vuole imitare san Giuseppe, dove sono la sua radio, il suo televisore, il suo cellulare, i suoi giornali o romanzi…, dove sono le sue amicizie al Bar, gli incontri con gli amici allo stadio, le serate in discoteca,  le feste da ballo, i bagni al mare, le gite con persone pericolose…, sempre con i soldi da spendere?

Proprio tutto questo armamentario “mondano” è oggi presente nelle famiglie, anche nella famiglie che si vogliono dire e credere cristiane, ma che forse non  sono cristiane neppure di sola facciata! Povere famiglie vuote della grazia di Dio, preoccupate soltanto dei soldi, del sesso e dei successi o divertimenti… Per chi vivono queste famiglie?… E’ terribile dirlo, ma sembra che non vivano che per il “mondo”, per questo mondo che si trova «tutto sotto il potere di satana», come afferma san Giovanni evangelista (1 Gv 5, 19).  

                                               S a n t a   B r i g i d a

Santa Brigida, esemplare madre di otto figli, visse costantemente unita con Dio, nell’esercizio delle virtù cristiane. Anche una sua figlia, Caterina, visse santamente e dalla Chiesa fu innalzata all’onore degli Altari.

Santa Brigida spesso veniva confortata da celesti visioni. Essendo devota di San Giuseppe, meritò di udire dalla Madonna quanto segue a riguardo di san Giuseppe: «Figlia mia, sappi che il mio Sposo, Giuseppe fu così riservato nelle sue parole, che nessuna gliene uscì di bocca la quale non fosse buona, nessuna oziosa o di mormorazione. Fu pazientissimo e diligentissimo nella fatica, ubbidiente, forte e costante, testimonio fedele delle meraviglie celesti.

Morto alla carne ed al mondo, visse solo per Iddio e per i beni celesti, i quali unicamente desiderava. Fu pienamente conforme alla volontà di Dio e tanto rassegnato ad essa, che sempre ripeteva: Si faccia in me la volontà del Signore! Rare volte parlava con gli uomini, ma continuamente con Dio. Per la sua santa vita egli ora gode in Cielo grande gloria».

Sforziamoci di imitare anche noi gli esempi delle virtù di san Giuseppe, grande protettore delle famiglie, ma ancor più grande modello delle virtù cristiane che tutti noi siamo chiamati a praticare nelle nostre famiglie per operare la nostra salvezza e la nostra santificazione.

Da il “Mese di marzo” di P Stefano M Manelli

Santa Giornata!

*Terzo giorno della Novena a San Giuseppe