Pensiero del giorno 14 dicembre

Ave Maria!

IL VANGELO DI OGGI

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Giovanni chiamò due dei suoi discepoli e li mandò a dire al Signore: “Sei tu colui che viene, o dobbiamo aspettare un altro?”. Venuti da lui, quegli uomini dissero: “Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: Sei tu colui che viene o dobbiamo aspettare un altro?” In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: “Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengono sanati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziata la buona novella. E beato è chiunque non sarà scandalizzato di me!”.

UNA RIFLESSIONE PER TE

Giovanni conduce avanti una predicazione forte. La sua parola di fuoco fa balenare l’opera abbattitrice della scure, quella purificatrice del fuoco, e quella di un giudizio senza pietà e misericordia. Gesù invece accoglie gli umili, pieno di misericordia verso i peccatori, conduce il suo insegnamento con dolcezza e nel pieno rispetto delle persone. Allora si chiede: Ma è questo il Messia di cui io sono chiamato a preparare la via? Forse un dubbio sulla vera identità del Signore Gesù sorge anche in lui. Per questo invia due dei suoi discepoli per accertarsi di essere nella verità: “Sei tu o dobbiamo aspettare un altro?” In quel momento sta operando prodigi a vantaggio dei più sfortunati colpiti da varie infermità e posseduti da demòni. La risposta da riportare a Giovanni è la scena a cui stanno assistendo: I ciechi vedono, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono mandati, ai poveri è annunziata la buona novella. E aggiunge: E beato chiunque non sarà scandalizzato di me. Sembra che Gesù voglia dire a Giovanni e a noi: Badate che le mie vie non sono le vostre vie, i miei pensieri non sono i vostri pensieri. Voi vedete le cose, le persone, gli avvenimenti dal fondo della valle, io invece le contemplo dall’alto del monte della mia divinità. Sappiate accettare con umiltà la vostra limitatezza senza voler giudicare ciò che è infinitamente più grande della vostra piccolezza, della vostra capacità di comprendere.

UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!

Carissima amica ed amico, buongiorno. “Vieni, Signore Gesù”, “Maranathà”, è un grido che diventa incalzante, urgente. I primi bagliori del Natale già ci illuminano a sufficienza per convincerci che il nostro mondo è ancora pieno di cechi, di zoppi, di lebbrosi, di sordi e di morti ambulanti. Imploriamo per questo la venuta del Signore e già lo invitiamo a percorrere le nostre strade, a ripetere i miracoli compiuti lungo i percorsi della Palestina: “I ciechi ricuperano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono mondati, i sordi odono, i morti risuscitano, l’Evangelo è annunziato ai poveri”. Questi e non altri sono i motivi della nostra attesa. Il Natale è nascita e risurrezione. È la Vita che germoglia e pervade la nostra vita. Deo gratias! Questa mattina ti invito a fare tua la richiesta di Giovanni. Per te chi è Gesù? Nella preghiera rivolgi al Signore questo ringraziamento: “Signore Gesù, venga il tuo regno: in me, nella mia famiglia, nella mia comunità, nel mio posto di lavoro e di studio. Vieni, Signore, perché sia la Pace! Amen”.

Don Mario

BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.