Pensiero del giorno 15 marzo 2024

 

Sant’ Alfonso Maria De’ Liguori QUINDICI MEDITAZIONI SULLA PASSIONE DI GESU CRISTO DA FARSI PER 15 GIORNI COMINCIANDO DAL SABATO DI PASSIONE SINO AL SABATO SANTO

MED. XV. Nel sabato santo

MARIA CHE ASSISTE NEL CALVARIO ALLA MORTE DI GESÙ

 

I – “Stabat autem iuxta crucem Iesu Mater eius” (Io. 19). Osserviamo in questa regina de’ martiri una sorta di martirio il più crudele d’ogni martirio, una madre posta a vedersi morire un figlio innocente giustiziato sopra un patibolo infame. “Stabat”. Da che Gesù fu preso nell’orto, i discepoli l’hanno abbandonato, ma non l’abbandona Maria: ella l’assiste sino a vederlo spirare avanti gli occhi suoi. “Stabat iuxta”. Fuggono le madri dalla vista de’ figli, allorché li vedono patire e non possono aiutarli; si contenterebbero di patire esse i dolori de’ figli; onde allorché li mirano patire senza poter loro soccorrere, non han forza di soffrire tal pena, e perciò fuggono e vanno lontano. Maria no, ella vede il Figlio fra i tormenti, vede che i dolori gli stan levando la vita; ma non fugge, né si allontana, ma si accosta alla croce, ove il Figlio sta morendo.
O Madre addolorata, non isdegnate ch’io ancora v’accompagni in assistere alla morte del vostro e mio Gesù.
II – “Stabat iuxta crucem”. La croce dunque è il letto, ove Gesù lascia la vita: letto di dolore, ove quest’afflitta Madre sta guardando Gesù tutto lacerato da’ flagelli e dalle spine. Osserva Maria che il povero Figlio appeso a quei tre uncini di ferro non trova sito, né riposo; vorrebbe ella dargli qualche sollievo, vorrebbe almeno, giacché ha da morire, farlo spirare fra le sue braccia, ma niente di ciò l’è permesso. Ahi croce, dice, rendimi il Figlio mio; tu sei patibolo di malfattori, ma il Figlio mio è innocente. Ma non vi affannate, o Madre, è volontà dell’Eterno Padre, che la croce non vi renda Gesù, se non dopo ch’è morto e spirato.
O regina de’ dolori, impetratemi dolore de’ miei peccati.
III – “Stabat iuxta crucem Mater eius”. Considera, anima mia, Maria che a pie’ della croce sta guardando il Figlio: Figlio, ma oh Dio qual Figlio! Figlio che insieme era suo Figlio e suo Dio: Figlio che dall’eternità l’avea scelta per sua Madre, e l’avea preferita nel suo amore a tutti gli uomini e a tutti gli Angeli: Figlio così bello, così santo e così amabile: Figlio ch’era l’unico suo amore, mentr’era Figlio e Dio. E questa Madre ebbe a vedersi morir di dolore un tal Figlio innanzi agli occhi suoi.
O Maria, o madre la più afflitta di tutte le madri, compatisco il vostro cuore, specialmente quando miraste il vostro Gesù abbandonarsi sulla croce, aprir la bocca e spirare; e per amore di questo Figlio morto per la mia salute, raccomandategli l’anima mia. E voi Gesù mio, per li meriti de’ dolori di Maria abbiate pietà di me, e concedetemi la grazia di morire per voi, come voi siete morto per me. “Muoia io mio Signore (vi dirò con S. Francesco d’Assisi) per amore di voi, che per amore dell’amor mio vi siete degnato morire”.

 

SANTA GIORNATA!