Pensiero del giorno 15 ottobre 2023

 

XXVIII domenica del tempo ordinario

MT 22,1-14

«Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni. Andate ai crocicchi delle strade e invitate alle nozze quanti troverete». Dapprima, infatti, giudei e gentili, trattenendosi a lungo in Giudea. 

In seguito, tuttavia, continuando i giudei a minacciarli, sentite come Paolo interpreta questa parabola: «Era necessario dapprima predicare tra voi la parola di Dio, ma, quando ve ne siete dimostrati indegni, ci siamo rivolti ai gentili». Ecco perché il Signore dice ora che «il banchetto è pronto, ma gli invitati non ne erano degni». 

Dio sapeva da tempo che gli invitati ne sarebbero stati indegni, ma per non lasciar loro alcun pretesto di condannare spudoratamente il suo operato, l’invita per primi mandando loro i suoi servi. In tal modo chiude loro la bocca, mentre a noi insegna a compiere sempre ciò che dipende da noi, anche quando sappiamo che non ne trarremo alcun frutto. Poiché, dunque, quelli che non erano degni: «Andate» -dice il Signore -ai crocicchi delle strane e invitate alle nozze quanti troverete, gente qualunque, e anche i più abietti.

 Varie volte Gesù ha detto che le meretrici e i pubblicani erediteranno il cielo e che i primi saranno ultimi e gli ultimi primi. 

Ora dimostra che ciò avviene secondo giustizia. Questo colpisce i giudei e le impressiona ancor più fortemente e vivamente della distruzione della loro città: il vedere che, al loro posto, vengano introdotti i gentili. D’altra parte, per insegnare ai gentili che non basta confidare nella sola fede, Cristo parla anche del giudizio che sarà dato delle cattive opere, affinché quelli che ancora non hanno creduto si accostino alla Fede, e quelli che hanno creduto, rendano perfetta la loro vita. La veste nuziale è la vita, sono le opere. L’invito, invece, è opera della Grazia. 

Perché dunque voi chiederete- il Signore parla della perfezione della vita? – È vero, sì, che l’essere chiamati e purificati è opera della grazia, ma che la persona invitata e rivestita di veste candida la conservi sempre tale ciò dipende dalla sua sollecitudine e dalla sua diligenza. L’essere chiamati in un proviene certo dai nostri meriti, bensì dalla grazia: ebbene è nostro dovere corrispondere alla grazia con l’obbedienza e la fedeltà e non dimostrare tanta malvagità dopo aver ricevuto così grande onore. Forse voi mi direte che non avete ottenuto tanti benefici come i giudei. E io vi dico che ne avete ricevuti assai di più. Egli ha dato a voi, senza vostro merito e in un momento, tutto quanto ha preparato per loro durante molti secoli. Non a caso, anche Paolo rileva: «I gentili glorificano Dio per la sua misericordia». Infatti tutto quanto era dovuto ai giudei, l’avete ricevuto voi. Ecco perché sarà grande il castigo di coloro che sono stati pigri e indifferenti. Come i giudei oltraggiarono Dio rifiutando di intervenire al banchetto di nozze, così anche voi vi comportate in modo ingiurioso quando con una vita corrotta, osate sedervi a mensa. Entrare, infatti, nella sala delle nozze con abiti sporchi significa partire da questo mondo, con una vita impura. 

Per questo il Signore aggiunge che quel commensale ammutolì.  Vedete come, pur essendo il suo peccato tanto evidente, Dio rimanda la punizione sino a quando egli non si condanna da se stesso? Restando senza parole, infatti, egli pronunzia la propria condanna e viene allora precipitato in un abisso di spaventosi supplizi. 

Quando sentite parlare di tenebre, non dovete pensare che gli sia condannato ad essere gettato in un luogo semplicemente oscuro: lì sarà anche pianto e stridore di denti. E con questa espressione Gesù fa intravedere i tormenti insopportabili di quel luogo. 

Ascoltate queste parole voi che, invitati ai santi misteri e al banchetto di nozze rivestite la vostra anima di azioni sudicie. 

Ricordate il luogo in cui vi trovate, quando foste chiamati a questa festa, un trivio, e ciò che era eravate allora, zoppi e mutilati nell’anima Il che è molto peggio che esserlo nel corpo. 

Rispettate dunque l’amore di colui che vi ha invitati alle nozze: nessuno si presenti indossando abiti sporchi, ma ognuno di noi lavori per rendere bella la veste della propria anima. 

Fonte: San Giovanni Crisostomo, Commento al Vangelo di Matteo

SANTA DOMENICA