Pensiero del Giorno 16 marzo

16  Marzo

 S A N   G I U S E P P E –  Modello  del  Silenzio      

            E’ certo che ogni Santo non può non amare il  silenzio, ricordando l’antica affermazione che  «Nel silenzio c’è Dio».  Di san Giuseppe, però, si può senz’altro dire che egli è stato al completo  il “Santo del silenzio”, e sappiamo bene che nel suo silenzio c’era davvero Dio in persona, con la presenza di Gesù, Dio-uomo, sempre vicino a lui per almeno trent’anni, nella casetta di Nazareth.

            Certo, di san Giuseppe non si ha una sola parola riportata dal Vangelo. Avremmo tutti voluto conoscere il suo parlare, il suo linguaggio, il suo modo di esprimersi … Invano. Egli è sempre presente, con il suo silenzio, anche nei fatti cruciali della maternità misteriosa di Maria vergine e della natività di Gesù a Betlemme, come nella fuga in Egitto con Gesù Bambino e la Mamma, e nell’episodio dello smarrimento di Gesù a Gerusalemme, ritrovato dopo tre giorni di angoscia. Sempre presente e operoso, ma sempre nel silenzio delle parole.

            Eppure, egli era il capo e responsabile della Sacra Famiglia, e dal suo quotidiano lavoro di falegname traeva, giorno dopo giorno, il guadagno necessario al sostentamento, trattando con le persone che ricorrevano al suo lavoro di artigiano. Ma tutto, nella vita di San Giuseppe si svolgeva nel silenzio e nella riservatezza della concentrazione per l’applicazione alla preghiera e al lavoro di ogni giorno. E così è stato per dieci, venti e trenta anni interi, per san Giuseppe, con la sua Sacra famiglia!

            Certamente, noi non possiamo non pensare ai colloqui, alle frasi, alle parole anche frequenti che ci potevano essere fra San Giuseppe e la Madonna, fra San Giuseppe e il tesoro del Figlio Divino e fra tutte e tre le Persone della Sacra Famiglia,  che vivevano sempre unite nella casa di Nazareth! Ma è proprio l’assenza di quei discorsi, frasi e parole piene di ogni grazia che ci dispiace non aver ricevuto, almeno in parte, dagli evangelisti, i quali però erano ben preoccupati e molto impegnati alla evangelizzazione dei mistero divino dell’Incarnazione redentrice del Figlio di Dio, per la nostra salvezza.   

                                               B e a t o   B a r t o l o   L o n g o

In una bellissima paginetta del suo libretto sul mese di marzo a San Giuseppe, il Beato Bartolo Longo scrive con la sua solita grazia e luce dall’alto questi pensieri:

«Il silenzio è un modo proprio dell’operare di Dio. Iddio compie le sue grandi opere nel silenzio. Gesù discese in terra e si fece uomo nel silenzio. Gesù sta in silenzio nel SS.mo Sacramento dell’Altare. Gesù discende nelle anime nostre con la santa Comunione, nel silenzio. Gesù verrà a noi nel punto di nostra morte,nel silenzio, e quando meno ce l’aspettiamo.

San Giuseppe, che somigliava in tutto a Gesù e a Maria, era anch’egli taciturno. Gli Evangelisti dicono poco di lui, perché fu l’uomo che più di tutti somigliò all’Eterno Padre, il quale opera nel silenzio. San Giuseppe è presente in tutti i misteri della Vergine e del Figlio, ma non si ascolta mai la sua voce.

La vita silenziosa di san Giuseppe c’insegna che nel silenzio e nel raccoglimento si trovano Gesù e Maria. C’insegna ancora che la gloria dei cristiani non consiste nel possedere impieghi luminosi, ma nel fare ciò che Dio vuole».                                          

S a n   L e o n a r d o   M u r i a l d o

 Questo Santo, grande devoto di san Giuseppe, si lasciò conquistare nel suo intimo dalla santità del Padre verginale di Gesù. E’ stato scritto, infatti, che «Particolarmente la virtù del silenzio di san Giuseppe aveva colpito la congeniale sensibilità di san Leonardo Murialdo. Questa qualità eminente in san Giuseppe lo affascinava in modo particolare tanto da attuarla in una aderenza stupenda

                – nella discreta forma del parlare,

                – nel sentirsi niente agli occhi di tutti,

                – nel voler di proposito essere “ombra” nella molteplice operosità di bene». 

                                               S a n   D a n i e l e   C o m b o n i

Il Vescovo Monsignor Comboni intraprese molte opere di bene; la principale fu quella delle Missioni. Riconoscendo che gli sarebbe occorso molto denaro, ebbe l’idea di costituire San Giuseppe Economo Generale delle sue opere: Economo molto attento, ma silenzioso. Nelle necessità si rivolgeva sempre a lui. Per essere più animato alla fiducia, teneva sul tavolo la statua del Santo. …

Un giorno il fornaio gli disse: Monsignore, sono venuto per avere il denaro del pane fornito ai suoi Missionari.

“Abbia un po’ di pazienza! Oggi sono al verde.  Ritorni domani e l’avrà”.

Il Vescovo non voleva mancare di parola. Non sapendo a chi rivolgersi per aiuto, pregò San Giuseppe: “Se non mi mandate il denaro necessario, vi metto con la faccia al muro”! e voltò la statua del Patriarca. Non fu questo un gesto di disprezzo, ma di grande fiducia, e del resto, egli  non era nuovo a questo gesto, che sembrava mettere da parte …san Giuseppe. Ma san Daniele sapeva bene che san Giuseppe, quando veniva messo da parte, operava ancora meglio nel silenzio.

Da lì a poco, infatti, ci fu la visita di un signore. “Monsignore, non mi chieda chi io sia e chi mi mandi qui. Ho solo da consegnarle una busta”. Il Vescovo trovò nella busta il denaro per pagare il pane; subito mandò a chiamare il fornaio.

Monsignore, esclamò il fornaio, come ha fatto a trovare subito questo denaro?  “Ci ha pensato San Giuseppe”, rispose il Vescovo.

Davvero…! Per esserle grato che mi salda tutto il debito, le lascio una offerta per le sue Missioni.

“Meglio così, – soggiunse il Vescovo –  Sono doppiamente grato a San Giuseppe, il quale è un banchiere che non fallisce mai”.

            Ecco la fiducia che dobbiamo avere in San Giuseppe che, raccolto nel suo silenzio, si trova raccolto in Dio, e perciò può ascoltare sempre la voce di chiunque si rivolge e ricorre a lui, bisognoso di aiuto in ogni necessità spirituale e temporale, per salvare anzitutto la propria  anima e anche il corpo dai pericoli che sovrastano l’uomo in ogni tempo e luogo di questa povera terra, e che possono portare anche alla rovina eterna della perdizione finale nel regno di satana e dei suoi seguaci.

Da “Il Mese di San Giuseppe” di P Stefano M Manelli

Santa Giornata!

*Settimo giorno della Novena a San Giuseppe