Pensiero del giorno 20 settembre 2025
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, la tua grazia ci prevenga sempre e ci accompagni e ci faccia essere continuamente intenti alle opere buone; tu che ci concedi di celebrare il natale dei tuoi santi Martiri Eustachio e Compagni suoi, dacci di godere della loro compagnia nell’eterna beatitudine. Amen.
IL VANGELO DI OGGI
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, poiché una gran folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: “Il seminatore uscì a seminare la sua semente. Mentre seminava, parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la divorarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e appena germogliata inaridì per mancanza di umidità. Un’altra cadde in mezzo alle spine e le spine, cresciute insieme con essa, la soffocarono. Un’altra cadde sulla terra buona, germogliò e fruttò cento volte tanto”. Detto questo, esclamò: “Chi ha orecchi per intendere, intenda!”. I suoi discepoli lo interrogarono sul significato della parabola. Ed egli disse: “A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo in parabole, perché ”vedendo non vedano e udendo non intendano”. Il significato della parabola è questo: Il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dai loro cuori, perché non credano e così siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, accolgono con gioia la parola, ma non hanno radice; credono per un certo tempo, ma nell’ora della tentazione vengono meno. Il seme caduto in mezzo alle spine sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano sopraffare dalle preoccupazioni, dalla ricchezza e dai piaceri della vita e non giungono a maturazione. Il seme caduto sulla terra buona sono coloro che, dopo aver ascoltato la parola con cuore buono e perfetto, la custodiscono e producono frutto con la loro perseveranza”.
UNA RIFLESSIONE PER TE
Oggi siamo invitati a meditare su una delle parabole più note dei Vangeli: quella del seminatore che esce a seminare. I discepoli esortano Gesù a fornire la spiegazione della parabola ed Egli riassume tutto in un’affermazione precisa. Scompare, nelle parole di Gesù la figura del seminatore, che sembrava essere il centro della parabola stessa. L’attenzione è tutta rivolta al seme ed all’accoglienza della Parola. E’ una Parola missionaria perché cade dappertutto e per tutti. Il messaggio è universale, lo dice lo stesso Gesù quando parla con i suoi discepoli. A loro affida un compito che diventa missione su tutta la terra. Il seme può e deve poter germogliare se innestato nel terreno buono. E’ nostro compito rendere il cuore pronto all’accoglienza. Un insegnamento di Gesù rivolto ai suoi discepoli diventa esortazione per tutti noi, diventa necessità di sostenere un profondo esame di coscienza nel nostro porci di fronte al Mistero di Gesù.
UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!
Carissima amica ed amico, buongiorno e buon fine settimana. L’esito del raccolto che produce il seme dipende soltanto da noi. La strada accoglie comunque il seme, ma non ha la linfa per farlo fruttificare. La stessa sorte è riservata ai cuori di pietra, facili ai momentanei entusiasmi, ma troppo superficiali per consentire al seme di mettere radici. Le spine delle preoccupazioni e delle distrazioni, le superficialità, la ricerca delle umane ricchezze e dei facili piaceri non consentono al seme di giungere a maturazione. Accogliere con fede, custodire «con cuore buono e perfetto» consente invece di ascoltare e produrre con perseveranza frutti abbondanti. Sono così descritte le nostre reali situazioni spirituali. Sono questi i nostri comportamenti, questi i modi diversi di ascoltare il Dio che parla, il Cristo, verità incarnata. Questa mattina ti invito a fare un importante esercizio: recuperare il silenzio, sia all’interno del tuo spirito che all’esterno. Non è facile ai nostri giorni difendersi dal bombardamento continuo dei rumori e dalle frenesie che agitano interiormente. M bisogna avere il coraggio di decelerare, trovare un incedere più calmo, darsi e dare a Dio spazi e momenti di ascolto. Nella preghiera, ripeti le parole del Samo 55: “Ti rendo azioni di grazie, Signore, perché mi hai liberato dalla morte. Hai preservato i miei piedi dalla caduta, perché io cammini alla tua presenza nella luce dei viventi, o mio Dio. Amen”
BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.