Pensiero del giorno 22 settembre 2024

 

DOMENICA 22 SETTEMBRE, XXV del Tempo Ordinario XVIII

PREGHIERA DEL MATTINO

Dio, che ci rallegri coll’annuale solennità dei tuoi santi Martiri Maurizio e Compagni e S. Tommaso da Villanova, confessore; concedi benigno; che, come siamo rallegrati dai loro meriti, così siamo infiammati dai loro esempi. Amen.

IL VANGELO DI OGGI

+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: “Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà”. Essi però non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni. Giunsero intanto a Cafarnao. E quando fu in casa, chiese loro: “Di che cosa stavate discutendo lungo la via?”. Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande. Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: “Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti”. E preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro: “Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato”.

UNA RIFLESSIONE PER TE

La paura impedisce ai discepoli di arrivare alla verità che Gesù vuole loro rilevare. Sarà per la durezze delle parole che annunciano sofferenze e morte quando loro si aspettavano invece racconti di glorie e vittorie; sarà perché non comprendevano questo mistero che si apriva davanti a loro della Passione e della Resurrezione; sta di fatto che il loro atteggiamento è di chiusura verso il Signore. Si rivolgono tra di loro e, forse nel tentativo di chiarire queste parole litigano sul chi di è essi è il più grande. Gesù lo intuisce, si rivolge a loro ma trova lo stesso mutismo, stavolta colpevole di chi sa di aver sbagliato. È il momento migliore per un grande insegnamento di Gesù sull’umiltà. Noi ci troviamo a volte in una situazione analoga. Ciò può succedere, quando il dolore e la sofferenza, anche quella ingiusta, non sono compresi nel Mistero di amore che si apre di fronte a noi. In questa situazione allora rivolgiamo gli occhi non sul Signore ma solo sulla nostra vita, impedendo a Gesù, dell’amore di entrarci. Ci sembra che la preghiera sia inutile, perché inascoltata quando è in realtà vero il contrario; siamo noi che chiudiamo la possibilità a Dio di parlarci. La nostra vita è quindi letta in altri termini e non sotto gli occhi di Gesù. Si fanno strada allora altri sentimenti che parlano di egoismo, di superiorità, di voglia di potere. Succede quando Gesù ci parla e noi non lo ascoltiamo!

UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!

Carissima amica ed amico, buongiorno e buona Domenica. Gesù afferra un bambino, lo abbraccia ponendolo lì in mezzo e proclama che se uno accoglie una di queste creature di semplicità sorgiva, accoglie lui e accoglie il Padre stesso. Così è la vivente metafora della semplicità che è il bambino a far luce. Al bambino piccolo infatti non interessa di essere il primo o l’ultimo, di dominare sugli altri e di riscuotere onori. Al bambino importa di starsene abbandonato in braccio alla mamma o al papà. Lì è al sicuro. Lì è se stesso e ha quello di cui ha bisogno: un amore grande che, a suo modo, ricambia con la sua illimitata fiducia. Questa mattina ti invito a visualizzare la scena evangelica e chiedere allo Spirito Santo un cuore di bambino, un cuore semplice che sopporta la sfida delle tentazioni facendo centro all’unica cosa necessaria: credersi infinitamente amato e rispondere in semplice fiducia, dando amore ai fratelli. Nella preghiera invoca il Signore dicendo: “Signore, concedimi un cuore di bambino puro e veramente semplice. Fa’ che la fiducia in te sia la segreta sorgiva del mio essere e operare. Amen”.

BUONA GIORNATA, BUONA DOMENICA E IL SIGNORE TI BENEDICA.