Pensiero del giorno 24 agosto 2025

PREGHIERA DEL MATTINO

Dio onnipotente e sempiterno, che ci hai accordato la religiosa e santa gioia di questo giorno di festa del tuo beato Apostolo Bartolomeo: dà alla tua Chiesa e d’amare ciò ch’egli credette, e di predicare ciò che insegnò. Amen.

IL VANGELO DI OGGI

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori. Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».

UNA RIFLESSIONE PER TE

La vita di ogni uomo, il percorso di ritorno a Dio di tutta l’umanità è paragonabile ad un duro ed incerto incedere nel deserto, dove tutto è arido e la segnaletica è quasi inesistente. Tutto ci è già stato descritto nella narrazione biblica dell’Esodo. Oggi Gesù, interpellato sul numero di coloro che si salvano, ci parla della porta stretta. Vuole ricordarci che bisogna farsi piccoli ed umili per entrarci, bisogna faticare duro ed essere perseveranti e puntuali all’appuntamento per evitare il gravissimo rischio di arrivare in ritardo e trovare la porta chiusa. Accadde anche alle vergini stolte rimaste senz’olio. Nessuno allora potrà accampare scuse dinanzi al giusto giudizio di Dio; a nulla varrà il vanto di pretese intimità con Dio non suffragate dalla verità e dall’autenticità dei nostri comportamenti. Ci sentiremo dire con sgomento: “in verità vi dico, non vi conosco”. Quando la fede si spegne o licenziamo Dio dalla nostra vita, non solo smarriamo la via del Regno, ma la rendiamo colpevolmente inaccessibile a noi stessi e ci ritroviamo fuori, proprio come accadde ai nostri progenitori dopo l’esperienza del primo peccato. Gesù però ancora una volta ci conforta: egli si definisce la porta delle pecore. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo.

UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!

Carissima amica ed amico, buona domenica. “Sforzatevi di entrare nella porta stretta, perché, molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno”. Verranno da tutte le parti del mondo per sedere a mensa nel Regno di Dio. Non c’è alcuna chiusura o preclusione, ma il biglietto di entrata nella porta stretta deve avere il timbro dell’umiltà, il certificato di un cammino di conversione. Il grido di chi vuol entrare alla cena è l’invocazione: “Signore, aprici! Tu sai chi siamo, conosci la nostra debolezza. Non abbiamo meriti da far valere, ma chiediamo alla tua misericordia di aprirci le porte del tuo regno, per i secoli dei secoli”. Chi invece rimane autosufficiente con la presunzione di essere giusto, non conosce l’amore di Dio ed è destinato a rimanere escluso. Perché dei piccoli e dei poveri è il Regno dei cieli. Questa mattina ti invito a chiedere con insistenza il coraggio di “sforzarti” a scegliere e volere il bene, ad ogni costo. No, non è “volontarismo” quando la certezza di fondo è il credere che il Signore chiama a operare il bene e lui stesso ne dà la forza proprio invitando a passare attraverso la porta stretta che è la sua croce. Nella tua preghiera rivolgiti al Signore con questa invocazione: “O Signore, aiutami a vivere la mia vita come un dono, a cambiare quanto mi impedisce di andare verso di te con cuore libero e desideroso di arrivare al regno dei cieli, a respingere la tentazione di occuparmi di cose vane e stolte. Amen”.

BUONA GIORNATA E BUONA DOMENICA. IL SIGNORE TI BENEDICA