Pensiero del giorno 24 luglio 2025

 

IL VANGELO DI OGGI

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli e gli dissero: “Perché parli loro in parabole?”. Egli rispose: “Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Così a chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono. E così si adempie per loro la profezia di Isaia che dice: “Voi udrete, ma non comprenderete, guarderete, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo si è indurito, son diventati duri di orecchi, e hanno chiuso gli occhi, per non vedere con gli occhi, non sentire con gli orecchi e non intendere con il cuore e convertirsi, e io li risani”. Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l’udirono!”.

UNA RIFLESSIONE PER TE

Nel brano evangelico di oggi Gesù sembra essere piuttosto pessimista sulla possibilità che il suo messaggio possa essere accolto dal suo popolo e anzi sembra negare loro una possibilità di salvezza; se ciò corrisponde alle reali intenzioni di Gesù, allora non avrebbe neanche ragione di insegnare loro in parabole. Gesù, nel rispondere ai suoi discepoli, cita un brano tratto dalla vocazione di Isaia. Il profeta sembra essere dubbioso sull’efficacia della sua missione proprio per la durezza di cuore degli israeliti. In tutti e due i casi però l’incertezza del risultato della predicazione non elimina il compito stesso dell’annuncio della Parola di salvezza; anzi Gesù ed Isaia si sentono maggiormente responsabilizzati proprio per le difficoltà alle quali si andrà inevitabilmente incontro. L’insegnamento per noi potrebbe essere quello di non ricercare sempre preventivamente un risultato certo e positivo per poter intraprendere una qualsiasi azione; è nostro compito anche superare difficoltà che sembrano insormontabili.

UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!

Carissima amica ed amico, buongiorno. Il passo di Matteo dice che occorre compiere uno sforzo perché ciò che si ode penetri nell’intelligenza e nel cuore. La passività o meglio l’indolenza nei confronti della parola di Dio sono delle colpe che si pagano con l’indurimento del cuore, vale a dire con il rimanere in una dimensione superficiale in rapporto alle persone e agli avvenimenti. Bisogna allenarsi quindi all’ascolto e all’approfondimento. Questa mattina ti invito a riflettere su quanto tempo dedichi alla formazione dell’intelligenza del cuore. Ti alleni al vero ascolto e all’approfondimento della Parola di Dio? Nella preghiera, invoca il Signore: “È in te, Signore, la sorgente della vita, alla tua luce io vedo la luce. Concedi la tua grazia a chi ti conosce, la tua giustizia ai retti di cuore. Amen”.

BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.