Pensiero del Giorno 26 aprile

Ave Maria!

Breve storia della Madonna del Buon Consiglio.

Nel 1467 a Genazzano la terziaria agostiniana Petruccia di Ienco, spese tutti i suoi beni per restaurare una primitiva chiesa del 1356, dedicata alla “Madonna del Buon Consiglio”, che era in rovina ed in stato di abbandono.
Poiché i suoi beni non erano sufficienti per terminare il lavoro, gli abitanti di Genazzano iniziarono a deriderla. Ma lei disse con tranquillità: «Non vi preoccupate, figlioli miei, prima che io muoia, la Beata Vergine e Sant’Agostino porteranno a termine i lavori della chiesa stessa». Allora era già molto avanzata in età.
Un anno dopo la pronuncia di queste parole i turchi invasero l’Albania ed arrivarono ad assediare la città di Scutari. Quel giorno un affresco raffigurante la Madonna con il Bambino si staccò miracolosamente da un muro della basilica di Scutari (distrutta dai turchi e ricostruita nuovamente negli anni ’80-’90) per sfuggire alla distruzione.
Due uomini a lei devoti, Giorgi e De Sclavis, videro la sacra immagine volare e sorretta dagli angeli. I due decisero di seguirla e, per volere della Madonna, percorsero il mar Adriatico.

“Un miracolo! Un miracolo!”
Era il 25 aprile 1467, festa di San Marco, patrono di Genazzano.
Alle due del pomeriggio, Petruccia si incammina verso la chiesa, passando per il movimentato mercato in cui i venditori offrivano dai tessuti portati da Genova e Venezia fino ad un elisir dell’eterna gioventù, oppure un “potentissimo” liquore contro qualsiasi tipo di febbre.
In mezzo a questo tumulto, il popolo ascolta una melodia di rara bellezza, proveniente dal cielo. Si fa silenzio e tutti notano che quella musica proveniva da una nuvoletta bianca, così luminosa che offuscava i raggi dello stesso sole. Essa scende gradualmente e si dirige verso la parete incompiuta di una cappella laterale. La folla vi accorre stupefatta, riempie la piccola stanza e vede la nuvola disfarsi.
Eccolo lì – sospeso in aria, senza nessun supporto visibile – il sacro affresco, la Signora del Buon Consiglio! “Un miracolo! Un miracolo! – gridano tutti. Che gioia per Petruccia, quanto conforto per Georgis e De Sclavis quando poterono arrivarvi!… Era così confermato il superiore disegno della costruzione iniziata. Ebbe inizio, quindi, a Genazzano, un lungo e ininterrotto susseguirsi di miracoli e di grazie che Nostra Signora concedette in quel luogo.
Il Papa Paolo II, appena seppe di ciò che era accaduto, vi inviò due prelati di fiducia per verificare cosa fosse avvenuto.
Essi constatarono la veridicità di ciò che si diceva e testimoniarono, quotidianamente, innumerevoli guarigioni, conversioni e prodigi realizzati dalla Madre del Buon Consiglio (inizialmente chiamata madre del Paradiso). Nei primi 110 giorni dopo l’arrivo di Nostra Signora furono registrati 161 miracoli.

L’affresco, che ha più di sette secoli non si sa da chi sia stato dipinto, ma crea l’impressione di essere stato dipinto da pochi giorni, anche se osservato da vicino. Tuttavia, si trova da 535 anni accanto alla parete di una cappella laterale della chiesa. Ancora di più: secondo quanto attestano i documenti, si mantiene sospeso in aria durante tutto questo tempo! È stato spostato da Scutari, in Albania, fino a Genazzano grazie ad un’azione angelica.
Così descrive questi avvenimenti soprannaturali uno dei più grandi esperti in materia:
“Portata da mani angeliche, si trovò (l’immagine”) sospesa lì nella rustica parete della nuova chiesa, e con tre nuovi singolarissimi prodigi allora avvenuti. (…) Il celeste dipinto era sospeso per virtù divina a un dito dal muro, sospeso senza fissarsi su di esso; e questo è un miracolo, tanto più stupendo se consideriamo che la riferita immagine è dipinta con colori vivi su di uno strato sottile di intonaco -con il quale si è staccato dalla chiesa di Scutari, in Albania- così come per il fatto, comprovato tramite l’esperienza e le osservazioni fatte, che nel toccare la Santa Immagine, essa cede” (Fra Angelo Maria De Orgio, Istoriche de Maria Santissima del Buon Consiglio, nela Chiesa de’Padri Agostoniani di Genazzano, 1748, Roma, p. 20).
Nel XIX secolo, un rinomato studioso di questo celestiale fenomeno ha osservato:
“Tutte queste meraviglie (della Santa Immagine) si riassumono, infine, nel prodigio continuo che consiste nel ritrovare oggi quest’immagine nello stesso posto e allo stesso modo in cui fu lasciata dalla nuvola nel giorno della sua apparizione, alla presenza di tutto un popolo che ebbe allora la felicità di vederla per la prima volta. Essa si è posata ad una piccola altezza da terra, ad una distanza di circa un dito dalla parete nuova e rustica della cappella di San Biagio, e lì rimase, sospesa senza alcun supporto”. (Raffaele Buonanno, Memorie Storiche della Immagine de Maria, SS. Del Buon Consiglio Che si venera in Genezzano, Tipografia dell’Immacolata, Napoli, 20 ed., 1880, p. 44).
Davanti al santo affresco, una scena si ripete costantemente: Ella esaudisce in qualche modo tutte le richieste che Le sono rivolte. Nei dubbi, nelle perplessità o persino nelle provazioni, dopo un certo tempo di preghiera – maggiore o minore, dipendendo da ciascun caso – Maria Santissima fa sentire nel fondo dell’anima in difficoltà, il suo sapiente e materno consiglio, accompagnato da cambiamenti di fisionomia e di colorazione del dipinto. È indescrivibile, questo specialissimo fenomeno.

La beata Vergine è giustamente onorata sotto il titolo di «madre del buon consiglio»: ella è la madre di Cristo, che Isaia profeticamente chiamò «Consigliere mirabile» (Is 9, 5; cfr Prima Lettura, Is 9, 2-7; Orazione dopo la Comunione); visse tutta la sua vita sotto la guida dello «Spirito del consiglio», che la «avvolse» (Orazione sulle offerte); «aderì intimamente all’eterno Consiglio di ricapitolare in Cristo tutte le cose» (Prefazio; Ef 1,10) venne da Dio colmata dei doni dello Spirito Santo (cfr Prefazio), fra i quali emerge «lo spirito della sapienza» (Antifona d’ingresso; cfr Sap 7.7b). Nel formulario la beata Vergine viene celebrata come madre e maestra che, arricchita del dono del consiglio, con animo colmo di gratitudine annunzia ciò che dice la Sapienza stessa: «A me appartiene il consiglio e la saggezza, mia e la prudenza, mia la fortezza» (Alleluia, Pro 8,14); e questi doni ella volentieri li elargisce ai suoi figli e discepoli (cfr Antifona d’ingresso), esortandoli a compiere anzitutto ciò che Cristo ha detto loro di fare (cfr Vangelo, Gv 2,1-11; Antifona alla Comunione, Gv 2,5). Celebrando questa messa imploriamo da Dio il dono del consiglio, «perché ci faccia conoscere ciò che piace (a Dio) e ci guidi nei travagli della vita» (Colletta; cfr Orazione dopo la Comunione). Questa messa, eccettuato il prefazio, è tratta dal Proprio delle messe dell’Ordine di sant’Agostino, approvato nel 1975 dalla sacra Congregazione per il Culto divino.

Implorai e venne in me lo spirito della sapienza;
con cuore puro io lo accolsi,
senza invidia lo dono,
non tengo nascoste le sue ricchezze.
[Sap 7,7b.13]

Tra i suoi grandi devoti spiccarono i Papi San Pio V, Leone XIII – che incluse l’invocazione Madre del Buon Consiglio nelle Litanie Lauretane – San Pio X, numerosi santi come San Paolo della Croce, San Giovanni Bosco, Sant’Alfonso de Liguori, Beato Orione. Nello stesso Santuario di Genazzano, si può venerare il corpo incorrotto del Beato Stefano Bellesini, uno dei suoi parroci, grande propagatore della devozione alla Madre del Buon Consiglio.

S. Alfonso de Liguori ne fu grandemente devoto, teneva sempre una riproduzione sul suo scrittoio e a lei dedicò una delle sue più belle canzoncine spirituali: “O bella mia speranza”.

Fonte: Varie dal Web

SANTA GIORNATA!

Preghiere alla Madre del Buon Consiglio

ALLA MADONNA DEL BUON CONSIGLIO (Dalla Liturgia)

Signore, tu sai quanto timidi ed incerti sono i pensieri dei mortali;
per intercessione di Maria, Madre del Buon Consiglio,
nel cui grembo verginale il Verbo si è fatto uomo,
concedi a noi il tuo Spirito,
perché ci faccia conoscere ciò che piace a te e ci guidi nei travagli della vita.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

PREGHIERA ALLA MADONNA DEL BUON CONSIGLIO (Papa Pio XII)

Vergine Santa,
ai cui piedi ci conduce la nostra affannosa incertezza
nella ricerca e nel conseguimento del vero e del bene,
per invocarti col dolce titolo di Madre del Buon Consiglio,
vieni, te ne preghiamo, in nostro soccorso,
mentre, per le vie del mondo, le tenebre dell’errore e del male
congiurano alla nostra rovina, fuorviando le menti e i cuori.

Tu, sede della sapienza e stella del mare,
dà lume ai dubbiosi e agli erranti,
affinché i falsi beni non li seducano;
rendili saldi contro le forze ostili e corruttrici
delle passioni e del peccato.

Ottieni per noi, o Madre del Buon Consiglio,
dal tuo Divin Figliuolo, l’amore della virtù

e, negli incerti e difficili passi,
la forza di abbracciare ciò che conviene alla nostra salvezza.

Se la tua mano ci sorregge,
cammineremo incolumi per i sentieri segnatici
dalla vita e dalle parole del Redentore Gesù;
e dopo aver seguito liberi e sicuri,
pur nelle lotte terrene, sotto la tua materna stella,
il Sole della Verità e della Giustizia,
godremo con Te nel porto della salute la piena ed eterna pace.
Così sia.