Pensiero del giorno 28 dicembre 2023

 

Santi Martiri innocenti

Si compì ciò che era stato detto

    Rachele, moglie di Giacobbe e madre di due dei dodici capostipiti d’Israele – Giuseppe e Beniamino – partorendo il secondo morì e fu sepolta nei pressi di Betlemme (allora chiamata Efrata). Nella stessa zona, tanti secoli dopo (intorno al 600 a.C.), furono concentrati tutti quei Giudei che Nabucodonosor volle trascinare in esilio a Babilonia.

Sempre lì avvenne la strage dei bambini di cui ci parla il brano evangelico di oggi.

Prima il profeta Geremia e poi l’evangelista San Matteo, ispirati entrambi da Dio, raccontando quei due drammatici fatti sentono risuonare nei loro cuori il pianto di Rachele, disperata per quei prigionieri e poi quei bimbi ch’ella piange come suoi figli, perché presenti nella terra ove venne sepolto il suo corpo.

In effetti, per fede noi sappiamo che esiste un legame, una comunione fra gli uomini viventi in questo mondo e le anime dei defunti; esiste in Cristo Gesù. I Santi del Paradiso ascoltano le nostre preghiere e intercedono per noi; le anime del Purgatorio sono beneficate dalle nostre preghiere e dai nostri fioretti offerti a Dio per loro, ed esse pregano per noi ancora in cammino e in lotta su questa terra.

Ora, tornando al pianto di Rachele: se ella, per volontà divina, “vide” l’efferata strage di quei bambini e pianse per essi; una volta entrata la sua anima in Paradiso grazie alla morte e risurrezione di Nostro Signore, non avrà esultato di gioia nel vedere quei Martiri innocenti, beati nella gloria del loro Dio?  Inconsapevoli di chi fosse il Cristo, sono morti per Lui; il loro sangue è stato gradito da Colui che per loro avrebbe versato il proprio Sangue redentore.

Dal Cielo anch’essi preghino per noi, e ci ottengano la grazia di «esprimere nella vita la fede che professiamo con le labbra» (dall’orazione di Colletta).

Pace e bene!

Don Marco

SANTA GIORNATA!