Pensiero del giorno 28 novembre

Ave Maria!

«O Signore, non son degno» Mt 8,5-11

   La Chiesa di Gesù, come il suo Capo e Signore, si è innamorata delle parole piene di fede del centurione romano, e le ha inserite nella liturgia del Divino Sacrificio, facendole ripetere al celebrante e ai fedeli subito prima della Comunione.

Facendo mie quelle parole, esprimo la consapevolezza della mia indegnità di ricevere il Signore, e la mia fede certa nella sua onnipotente salvifica misericordia.

Se fossi caduto – malauguratamente – in peccato mortale, allora a più grave titolo sarei indegno di ricevere il Signore Gesù nella mia anima, e assolutamente non dovrei comunicarmi fino a quando non mi fossi confessato (altrimenti, usando le parole di San Paolo nella prima lettera ai Corinti, sarei reo del corpo e del sangue del Signore).

Ma pur essendo la mia anima in grazia di Dio, comunque mi sento indegno di ricevere l’Agnello immacolato: sia per le tante offese – grandi o piccole – fatte alla santità di Dio nel mio passato remoto e prossimo; sia perché comunque riconosco in me quella triste inclinazione al peccato che è rimasta nell’uomo pur dopo il Battesimo.

Ieri abbiamo iniziato l’Avvento, ripetiamo spesso: Maranathà, “vieni, Signore Gesù!”

Vieni a salvarci, vieni a mostrare ancora la tua misericordia di Buon Pastore a noi, pecorelle spesso sperdute, mal ferme, sempre in pericolo di cadere nella tentazione di vivere come lupi, pensando così di salvare la pelle, ma perdendo sia  l’anima che la pelle !  E se la nostra indegnità ci dovesse far tremare, seguendo il consiglio di San Bernardo “guardiamo la Stella, guardiamo Maria”. È attraverso di Lei che è venuto e ancora verrà la Salvezza: Gesù Cristo, il Dio con noi.

Pace e bene.

Don Marco

SANTA GIORNATA!