Pensiero del giorno 29 aprile 2025

 

martedì della II^ settimana di Pasqua, 2025

Tutto fra loro era comune

   La comunione dei beni nella prima comunità gerosolimitana non era conseguenza di una teoria politico/economica, ma scaturiva dalla fede nel Signore Gesù e nel suo Vangelo; non come modalità necessaria e obbligante, ma come naturale e volontaria scelta di condivisione derivante dal sapersi e sentirsi tutti fratelli, perché resi tutti realmente figli dell’unico Padre grazie al Battesimo.

A quanto sembra, questa comunione di beni – di cui peraltro non abbiamo notizie più chiare – presto entrò in crisi … economica, stando almeno alle notizie sulle collette organizzate da San Paolo, presso le comunità cristiane nate fra le genti, per soccorrere la grave indigenza in cui si era venuta a trovare proprio la Chiesa che era in Gerusalemme.

Tuttavia non dobbiamo pensare che quella modalità di vita cristiana sia stata una mera irrealizzabile utopia: nel corso della storia sono nati diverse comunità – soprattutto religiose – che l’hanno presa ad esempio e l’hanno fatta propria (pur fra alti e bassi).

La fede e i valori che ne erano a fondamento sono validi – direi indispensabili – in ogni tempo per ogni comunità cristiana; d’altronde, non è lo stesso Signore Gesù ad insegnarci che tutto ciò che abbiamo dobbiamo usarlo come amministratori di beni concessici dalla Provvidenza divina ? E non è forse ancora Lui ad esortarci a condividere le nostre ricchezze con chi si trova nell’indigenza, e a metterci in guardia dal far la fine del ricco epulone, sordo qui in terra alle richieste d’aiuto del povero Lazzaro ?

Seguire il Signore Risorto comporta anche questo: trovare e perseguire vie concrete di condivisione per migliorare la vita degli uomini su questa terra (senza illuderci, però, di poter costruire quaggiù il paradiso !) e facilitar loro, così, l’ascolto e l’accoglienza delle verità che sono via al Cielo.

Pace e bene

Don Marco

Santa giornata!