Pensiero del giorno 30 giugno 2025

 

Lunedì XIII^ settimana Tempo Ordinario 2025

Matteo 8, 18-22

« Maestro, ti seguirò ovunque tu vada »

       Sia la precarietà che l’affettività possono mettere alla prova la nostra sequela del Signore Gesù. Se vengono a mancare le comodità cui eravamo abituati, alla lunga si possono spegnere gli iniziali entusiasmi, e sorge la nostalgia di ciò che abbiamo lasciato pur con sincero slancio. Pensiamo al popolo d’Israele quando, vagando per il deserto, prova stanchezza e comincia a brontolare ripensando al cibo che mai mancava in Egitto.

Il Signore Gesù conosce tutti i nostri cuori, con i loro slanci di generosità e i loro limiti, e ci mette in gurdia : … il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo. Non vuole scoraggiarci, al contrario, vuole incoraggiarci ad affrontare le difficoltà condividendole con Lui.

Anche l’affetto per familiari e amici può diventare occasione di inciampo e di resa se l’amore per il Signore non è più forte. In altra occasione Gesù disse: Chi ama suo padre o sua madre più di me, non è degno di me (Mt 10, 37).

Quando ci accorgiamo che nel cuore l’affetto umano sta prevalendo su quello per il Signore e il suo Regno, diciamo al nostro cuore: “Beh, cosa vuoi fare? Fissare il tuo sguardo e il tuo amore su una persona che presto non ci sarà più, o guardare a Colui che non passa mai e ti amerà in eterno e mai ti deluderà ? ”

Qualunque sia la nostra vocazione, l’amore per Dio viene prima di ogni altro amore, e solo mettendo l’amore per Gesù al di sopra di ogni altro amore potremo amare nella verità ogni altra persona.

Pace e bene

Don Marco

SANTA GIORNATA!