Pensiero del giorno 31 luglio 2025
S. IGNAZIO DI LOYOLA
PREGHIERA DEL MATTINO
O Dio, che a propagare la maggior gloria del tuo nome, hai fortificato per mezzo del beato Ignazio la Chiesa militante con un nuovo rinforzo: concedi, che, col suo aiuto, combattendo come lui in terra, noi meritiamo d’essere coronati con lui nel cielo. Amen.
IL VANGELO DI OGGI
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse alla folla: “Il regno dei cieli è simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Avete capito tutte queste cose?”. Gli risposero: “Sì”. Ed egli disse loro: “Per questo ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche”. Terminate queste parabole, Gesù partì di là.
UNA RIFLESSIONE PER TE
Le parabole, lette in questi ultimi giorni, non solo sono molto conosciute, ma ognuno le ha già ascoltate la scorsa domenica. Tuttavia, la parola di Dio ha sempre nuovi spunti di riflessione e ciò che si potrebbe mettere in evidenza quest’oggi è che il cristiano ha il dovere di conoscere e saper interpretare l’Antico Testamento. È sbagliato l’atteggiamento di chi, convinto di essere detentore della verità, ha una sorta di preclusione nei riguardi della Prima Alleanza. La quale ha sì trovato un suo compimento in Gesù Cristo, ma mantiene tutta la sua forza e grandezza. Un esempio chiaro di ciò lo si potrebbe desumere dalla prima lettura, in cui è presentato Geremia la cui vita e le cui azioni divengono simbolo di ciò che Dio vuole comunicare all’uomo. Non è un debito di riconoscenza per aver preparato la venuta del Messia che noi abbiamo verso questa parte della Bibbia, ma è una vera e propria dipendenza di contenuti, di simboli e di figure. Il nostro fondamento cristiano risiede lì. Ogni qualvolta celebriamo l’Eucarestia, ad esempio, dovremmo avere ben presente che le parole della consacrazione non sono altro che la stipulazione di un’alleanza la cui formula risiede e si comprende solo alla luce dei riti di alleanza veterotestamentari (Il mio corpo per te; Tu per me e io per te). Saper discernere e amalgamare cose nuove e cose antiche fa parte di una sapienza che al cristiano non deve mancare!
UNA PROPOSTA PER …”VIVERE”… LA PAROLA!
Carissima amica ed amico, buongiorno. Gesù non chiede di azzerare il passato, di rigettare il percorso di vita fatto. Ma chiede di tirare fuori le cose positive da ciò che abbiamo vissuto, anche in una vita trascorsa lontano da lui. Così è accaduto, ad esempio, proprio a Matteo che ha fatto tesoro della sua esperienza. Il Signore, pertanto, ci invita ad avere con il passato e la tradizione un rapporto sano e creativo, a saper estrarre dalla propria bisaccia le cose antiche e le cose nuove. Questa mattina ti invito a riflettere sul tuo passato. C’è ancora qualche cosa che ti impedisce la libertà di vivere con gioia il presente? Questo è il momento per affidare con saggezza il nostro passato alla misericordia di Dio per orientarci ad un futuro che sarà ricco della sua Provvidenza. Nella preghiera invoca il Signore dicendo: “Loda il Signore, anima mia: loderò il Signore per tutta la mia vita, finché vivo canterò inni al mio Dio. Amen”.
BUONA GIORNATA E IL SIGNORE TI BENEDICA.